La musica, il possibile, la possibilità

21 aprile 2024 | 12:00
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La musica, il possibile, la possibilità

Si ritorna alla stazione marittima in questa domenica d’aprile con il sax tenore di Sandro Deidda che spazierà con i suoi friends dal Blues al jazz classico, per chiudere in bellezza con i ritmi latini e le danze coi ballerini delle scuole cittadine

Di Olga Chieffi

“Il multiplo rumoroso, anarchico, noiseux, cangiante, tigrato, zebrato, screziato , miscelato, attraversato da mille colori e da mille toni è il possibile stesso, è forse l’insieme di cose possibili”. E’ il possibile della musica improvvisata che leggiamo nelle parole di Michel Serres, nella sua “Genesi”, e che ritroveremo in questo pomeriggio che trascorreremo alla stazione marittima tra i suoni di Sandro Deidda & friends. Il momento del blues scatterà alle 14 con il blues di Chicago con la Bobby P Blues Band, che schiera il leader alla chitarra e voce, Renata Polizio in qualità di vocalist, Sandro Deidda pianoforte e sax, anello Barletta basso elettrico e Mario Pivetta alla batteria. E’ questa musica che sa descrivere la vibrante, incessante, gioiosa mobilità, attraverso un viaggio comunicativo attraverso la musica blues, capace di raggrumare un sempre più intenso cumulo di elementi logici e armonici originali, inventando, risolvendo ed esprimendo concetti melodici e ritmici nuovi, tali da costituire una forma musicale “che ha da essere”, sorprendente, vitale, permeata di tensioni, “dissolvimento” e bellezza. Con il loro canto e la loro performance, dimostrano ogni qualvolta salgono sul palcoscenico, che questa musica immediata, dolorosa e dileggiata al primo sentire è emozione, vertigine, eros e pulsioni, verità, sofferta come gli incroci delle strade smarrite, universale, vincente, fino alla fine dei tempi, che va vissuta e suonata agli estremi, senza via intermedie, ed è capace di salvare anche il mondo, facendo prendere un “lift” all’animo dell’uomo. Si proseguirà, quindi, con l’acoustic group della vocalist Anastasia Pacilio che schiera Enrico Adinolfi al sax, alla chitarra e al canto, Robert pagano alla chitarra elettrica e Pio Rispoli alle percussioni. Alle ore 16 ci sarà una Open Jam session pop che sarà organizzata dal direttore artistico Danilo Pannullo, prima di chiudere con un tuffo nel jazz classico, quello bianco il dixieland e lo swing con una jazz band di lusso, capeggiata da Sandro Deidda al sassofono e al clarinetto, con Clemente Gaeta alla tromba e voce, in stile Armstrong, Gian Pio Vetromile al pianoforte , Alfredo Verrengia al contrabbasso e Giovanni Luciano alla batteria. Ma i dettami del Maestro di cerimonie sono chiari, sarà la domenica dei celebrati duels tra Joao Pinto Do Sax, sassofonista brasiliano, contro  il collega francese Marcel De La Creste, quindi sfide tra danzatori, Manuello, ballerino cubano di Pomigliano e il coreografo americano Don Lorello, nella session, che partirà dalle ore 19 dedicata alla musica e ai balli Latino Americani, con la collaborazione delle scuole di ballo salernitane. Musica questa che proviene da grandi pezzi di terra circondata dal mare, che trovano nella propria identità una incredibile forza creativa. Un’isola è, allo stesso tempo un luogo isolato, dai confini netti e non modificabili, dove certe energie sembrano concentrarsi ed esplodere, anche un luogo esposto a tutte le rotte, grandi stazioni simboliche di percorsi che attraversano i mari, abituate a ricevere, ad accogliere l’elemento straniero e ad assorbirlo, fino a trasformarlo in qualcosa di proprio. Non è esagerato dire che Cuba è la “madre” di gran parte delle musiche latine. Questa piccola isola è da sempre capace di generare la più potente e sensuale delle musiche, un vortice di energia tropicale capace di sublimare tutti i mali del mondo, le sofferenze, la paura della morte, musica che nasce dalle segrete scintille della vita.