La Torre Rossa di Sorrento

26 aprile 2024 | 08:31
La Torre Rossa di Sorrento

La Torre Rossa di Sorrento . Davvero una bella riflessione di Mario Salierno che ha dipanato una nostra comune curiosità

La Torre Rossa di Sorrento

Quando dico che abito in Via Capo nella torre rossa e’ inevitabile la domanda : ‘Ma come e’ all’interno, come sono le stanze, quanti appartamenti ogni piano, che vista hai ‘. Insomma e’ una palazzina che ha sempre destato curiosita’ per la sua singolarita’, una ciliegina sulla torta della zona piu’ panoramica di Sorrento.
Dalla palazzina si ammira il golfo di Napoli, il Vesuvio, parte di Marina Grande, Faito, Sorrento fino a Meta con il promontorio, e tutte le abitazioni viste da un livello superiore essendo via Capo in leggera ma lunga salita.
Come nasce questa palazzina ?
Dall’ aspetto potrebbe sembrare un castelletto medievale di chi sa quale nobile signore, un conte, un duca o un principe, niente di tutto questo.
La palazzina fu costruita negli anni 70 del XIX sec., presumibilmente terminata nel 1878, da un signore di Sorrento non nobile di casato ma certamente estroso e di gran fede.
Si chiamava Di Maio F. . Era un artigiano del marmo in Sorrento.
Tra il 1865 e 1870, fu realizzato il Corso Italia (a via nova) e parte della chiusura del Vallone dei Mulini per realizzare l’attuale Piazza Tasso.
Dopo si decise di allargare la strada verso il Capo di Sorrento che correva, come oggi, a ridosso della roccia sul lato sinistro. Dove sorge la palazzina oggi, la roccia presentava e presenta ancora, una gobba e la strada s’ incurva stretta tra la roccia e la proprieta’ dell’ attuale Camping (allora fondo rurale).
Per poter realizzare l’allargamento stradale fu necessario acquistare parte del terreno del detto fondo rurale. A lavori terminati, rimase una striscia di terreno trapezoidale inutilizzata che fu acquistata dal detto Sig. Di Maio che costrui’ la palazzina sfruttando al massimo tutta la larghezza del terreno a disposizione. La palazzina, quindi, ha pianta di base trapezoidale e segue la curvatura della strada.
I piani sono tre e ogni piano ha un solo appartamento di pianta trapezoidale e, come e’ geometricamente intuibile, le stanze non presentano un solo angolo retto, una vera difficolta’ per l’arredanento mentre la stanza da bagno, trovandosi nella torre, e’ addirittura un perfetto semicerchio.
Poteva essere una costruzione dalla pianta di base inconsueta ma non singolare se a volerla fosse stato altro signore. Invece il personaggio del Sig. Di Maio partori’ il progetto di realizzare un castelletto con torre, merli, cordoli perimetrali sui due lati che danno sulla strada dando alla costruzione un aspetto medievale ma complicandosi la vita.
Infatti, sulla facciata langa della palazzina, lato opposto della torre all’ altezza del I° piano, si puo’ osservare una meridiana e una lapide in cui e’ inciso la scritta: ‘Venit in adiutorium mihi’ tratta dalla Bibbia, libro del profeta Daniele, capitolo 10, versetto 13 a testimonianza della fede del Sig. Di Maio e, aggiungo io, della mano del Padre eterno per la cotruzione della palazzina.
Un’ altra particolarita’ e’ l’ edicola religiosa nella facciata della palazzina lato strada, con l’immagine della Madonna delle indulgenze, posta nel 1888 con lapide che recita:
‘hanc immaginem b marie virginis pie salutantibus quatracinta dies de vera indulgentia ioseph archiepiscopus kalendis mai A.D. 1888′
che promette 40 giorni di indulgenza per quanti si rivolgono devoti alla Vergine rappresentata.
Per concludere, un’ ultima curiosita’ .
Ho studiato al Nautico e ricordo che sulla carta nautica del Golfo di Napoli la palazzina era indicata ‘torre rossa’ come punto di rilevamento nella navigazione costiera.
Mai pensavo, allora, che ci avrei abitato.