La vita spezzata dei due giovani carabinieri pugliesi che ha straziato tutti

7 aprile 2024 | 18:04
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La vita spezzata dei due giovani carabinieri pugliesi che ha straziato tutti

Francesco Pastore e Francesco Ferraro due giovani vite che non ci sono più .  Si sono infranti contro un suv in corsa il sogno di due giovani ragazzi che fin da piccoli desideravano essere carabinieri. Accomunati da un tragico e grottesco destino, dallo stesso nome e dalle stesse origini pugliesi. Uno di loro è morto sul colpo, l’altro in ospedale ad Eboli. Per il maresciallo Francesco Pastore, 24 anni di Manfredonia in provincia di Foggia, e per il carabinieri Francesco Ferraro, che di anni ne aveva 27 ed era originario di Montesano Salentino in provincia di Lecce, a nulla sono serviti gli immediati soccorsi dei sanitari del 118 – intervenuti sulla Statale 91 di Campagna con sei ambulanze – e dell’intervento dei vigili del fuoco, che hanno dovuto estrarre uno dei due carabinieri dalle lamiere. Ferito un terzo militare dell’Arma, il maresciallo Paolo Volpe, che era alla guida della gazzella che ha riportato fratture diffuse, anche alla clavicola. È ricoverato presso l’ospedale di Battipaglia in prognosi riservata ma non in pericolo di vita. Chi invece lotta ancora in un letto della Rianimazione, sempre nell’ospedale capofila della Piana del Sele, è Cosimo Filantropia, 75enne, tamponato dal suv che ha carambolato contro la sua vettura. Ferite, non gravemente, le due donne a bordo dell’auto di grossa cilindrata, Nancy Liliano, 31enne di Campagna, ed una sua amica appena 18enne: sono in osservazione presso l’ospedale di Oliveto Citra. Una tragedia che ha lasciato il segno sia nella comunità locale e sia a livello Istituzionale. Il primo a esprimere il proprio cordoglio all’Arma, e in particolare al comandante generale, il generale di corpo d’Arma Teo Luzi, è stato proprio il presidente della Repubblica Sergio Mattarella che, in un messaggio personale, si è detto «profondamente rattristato per la notizia» aggiungendo di «desiderare esprimere a lei, Signor comandante generale, e ai carabinieri, la mia solidale vicinanza. La prego di far pervenire ai familiari le espressioni della mia commossa partecipazione al loro cordoglio e al militare rimasto ferito gli auguri di pronta guarigione».
LA DINAMICA
Sul posto, nell’immediatezza dei fatti, è intervenuta la polizia stradale della sezione di Eboli che, al momento, sta ancora cercando di ricostruire la dinamica dei fatti prima di attribuire le diverse responsabilità. Alla guidatrice del suv, la 31enne di Campagna, sono stati eseguiti anche gli esami tossicologici ed alcolemici i cui risultati sono ora al vaglio degli inquirenti: qualche indiscrezione sul loro esito si è avuta ma, ufficialmente, «devono essere ricontrollati». Secondo le prime ipotesi investigative, la gazzella dei carabinieri stava svoltando quando è arrivato il suv forse a forte velocità. A bordo dell’auto che era di pattuglia vi erano i due marescialli e il carabiniere che stavano per fermarsi per attivare un posto di controllo. Un lavoro di routine su quella strada, specialmente di sabato sera, per garantire la sicurezza dei cittadini. Alla guida vi era Volpe, lato passeggeri e dietro i suoi due colleghi. Ad incrociare la loro auto – poi andata distrutta – sarebbe stato il suv che si è schiantato prima contro la gazzella poi avrebbe frenato la sua corsa sbattendo contro la vettura a bordo della quale vi era l’anziano. L’auto dei carabinieri si è accartocciata rendendo difficili anche i soccorsi. Le tre vetture sono state sottoposte a sequestro mentre, nel pomeriggio di ieri, i corpi senza vita delle due vittime sono partite per la Puglia dopo una sosta dinanzi alla stazione dell’Arma di Campagna dove entrambi lavoravano e dove ieri c’è stato un via vai di cittadini che hanno deposto dei fiori alla memoria dei due giovani militari. Domani ci saranno i funerali, nei rispettivi comuni di residenza, ai quali parteciperanno i loro colleghi e il comandante provinciale Filippo Melchiorre. Intanto la procura di Salerno, diretta dal procuratore capo Giuseppe Borrelli che ieri è stato personalmente all’obitorio per salutare i due giovani carabinieri ed incontrare il colonnello Melchiorre, è in attesa della dettagliata ricostruzione della dinamica da parte della stradale per poter procedere con l’analisi dei fatti e definire eventuali responsabilità in capo ai conducenti delle tre auto. Al momento, dunque, non ci sono iscritti sul registro degli indagati e non ci sono provvedimenti di fermo a carico di nessuno. Nelle prossime ore gli investigatori sperano di poter ascoltare la 31enne e il maresciallo ferito per verbalizzare le loro versioni dei fatti.