Le prospettive della SSC Napoli di ADL dopo la gara con il Frosinone
Per quanto concerne la SSC Napoli targata ADL è un anno zero, ma forse sarebbe meglio scrivere, un anno meno due. Ci vorrà un nuovo direttore sportivo che non sia solo un esecutore delle volontà presidenziali, ma anche un dirigente capace di saper supportare un tecnico voglioso e preparato. I calciatori? Alcuni come Mario Rui sembrano al passo d’addio, altri come Di Lorenzo vedono in campo dei loro simulacri processionali. La difesa è da reinventare completamente, ma anche il suo raccordo con un centrocampo dove il solo Lobotka è vox clamantis in deserto. Bisognerà ripartire da Ramhani per la difesa, e dallo slovacco a centrocampo. Sugli esterni Kvara e Positano sono certezze, ma sulle fasce basse siamo alla frutta. Gli attaccanti? Partendo Osimhen il solo Raspadori merita la riconferma insieme a Lindstrom, che non abbiamo ancora visto: dipenderà anche dal modulo. Simeone si è impippito e forse vuole cambiare aria. A centrocampo non siamo ancora riusciti a capire il ruolo di Cajuste, ma forse è un nostro limite. Ma quello che ci chiediamo, dopo questa partita che il Napoli avrebbe dovuto chiudere già nel primo tempo, ADL è cosciente dello stato dell’arte o ha a cuore solo l’aspetto economico della azienda che dirige?
Vincenzo Aiello