Piano di Sorrento, incontro alla Torrefazione Maresca su sanità e autonomia differenziata. Libertà è partecipazione
Michele Gargiulo, ieri sera, aveva predisposto 80 sedie nella sua Torrefazione G. Maresca di via Bagnulo a Piano di Sorrento. E quando di fronte agli Onorevoli 5Stelle di Camera, Senato e Regione (Carmen di Lauro, Orfeo Mazzella e Gennaro Saiello), venuti anche a dare conto del loro operato ai cittadini che li hanno votati, quando, dicevo, le abbiamo viste tutte occupate (e qualcuno è rimasto anche in piedi), ci siamo emozionati!
Tutto il territorio della penisola sorrentina rappresentato: da Massalubrense a Vico Equense, tanti cittadini e amministratori si sono confrontati in modo, anche serrato, sul tema caldissimo della sanità pubblica e dell’autonomia differenziata, e quando l’avvocato Johnny Pollio ha spiegato tecnicamente e in modo incontrovertibile le ragioni della bocciatura dell’ospedale unico a sant’Agnello, non volava una mosca…
L’incontro pubblico, organizzato dal Gruppo territoriale del Movimento Cinque Stelle, referente Rosario Lotito, ha avuto toni accesi soprattutto con le testimonianze di medici e pazienti che hanno portato all’attenzione dei cittadini e dei politici presenti le loro dure e incredibili esperienze di sanità pubblica: tre mesi di attesa per una visita “urgente” dallo pneumologo per una bambina con bronchite grave; una psichiatra costretta a condividere con altri specialisti una stanza neanche accessoriata, e indotta a lasciarla prima del dovuto per la pressione dei colleghi; la stessa medica pensa purtroppo di licenziarsi perché non riesce a ottenere da mesi (nonostante le richieste continue) una semplice password per il suo account online per poter prescrivere farmaci psichiatrici di nuova generazione, necessari per pazienti critici; un paziente arrabbiatissimo testimonia la sua sopravvivenza a due infarti grazie al pronto soccorso di Vico Equense che attualmente è chiuso; un ragazzo amaramente denuncia la condanna a morire se dovesse capitare ai cittadini di Massalubrense un’emergenza, per la totale assenza sul vastissimo territorio del comune di qualsivoglia presidio medico d’urgenza.
Nel dibattito pubblico di ieri sera, da più parti è emersa la richiesta forte ai sindaci del comprensorio di unirsi per riaprire SUBITO i due presidi ospedalieri di Vico Equense e Sorrento, proponendo anche di denunciare con volantinaggio ai turisti, la difformità di quanto dichiarato dai tour operator che garantiscono un servizio sanitario efficiente ai turisti ospiti nelle strutture alberghiere del territorio peninsulare, cosa che non corrisponde affatto a verità.
Durante il confronto c’è anche chi vede la soluzione nel modello privatistico delle assicurazioni portando la propria esperienza negli Emirati Arabi e chi riferisce che il modello sanitario statunitense, verso cui questo governo ci sta traghettando, non è affatto efficace, dal momento che la spesa USA per la sanità è tre volte superiore a quella italiana, a fronte di un’aspettativa di vita di 6 anni in meno rispetto al nostro paese. Dunque, non funziona!
Per tutti la sanità pubblica è più che mai necessaria e la battaglia del Movimento 5 Stelle per liberare il SSN dalla politica è assolutamente prioritaria.
Mariella Nica, che ha moderato l’incontro, cita l’appello a difesa della sanità pubblica firmato il 2 aprile da 14 tra i più importanti scienziati italiani, tra cui Il premio Nobel Giorgio Parisi e il presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli, e riporta che la vera emergenza è adeguare il finanziamento del Ssn agli standard dei Paesi europei avanzati (8% del Pil). Infatti, oggi il SSN è fortemente sottofinanziato e nel 2025 sarà destinato il 6,2% del Pil (meno di vent’anni fa che era del 6,5%).
Se si considera che il SSN, fin dalla sua fondazione (1978), ha contribuito ad aumentare l’aspettativa di vita nei Paesi ad alto reddito, da 73,8 a 83,6 anni nel 2019, è assolutamente indispensabile combattere affinchè non venga smantellato, meno che mai reso “asimmetrico” e divisivo come previsto dall’insensatezza leghista nel progetto di autonomia differenziata.
Le proposte e le possibilità operative immediate, emerse dall’incontro di ieri, che ci restano per intervenire sul patto scellerato che il governo Meloni ha fatto con la Lega, sono due: scendere in piazza e alle europee andare a votare, anche scheda bianca, ma andare TUTTI.
Il dibattito pubblico di ieri sera ha confermato che i cittadini della penisola sorrentina (c’erano anche tanti giovani!), a prescindere dall’appartenenza politica, vogliono contare ancora e sono pronti a confrontarsi e a fornire collaborazione per trovare una soluzione condivisa.
Poi, la Torrefazione “Maresca Giuseppe” di Michele (perfetto padrone di casa) è stata una bellissima scoperta per tanti e forse l’averla resa un luogo di incontro oltre che di lavoro, ha offerto quel valore aggiunto di informalità e accoglienza che ha alimentato e infervorato il dibattito, e soprattutto ha fatto venire voglia di continuare…