RESTA RICOVERATA IN TERAPIA INTENSIVA LA BIMBA CHE HA RISCHIATO DI ANNEGARE

Resta in prognosi riservata, ricoverata presso la terapia intensiva del Santobono Pausilipon la bimba di 6 anni che il 27 aprile scorso ha rischiato di annegare in una dell piscine del parco termale Negombo di Lacco Ameno.Sullo stato clinico della piccola paziente non vi sono novità di rilievo, la piccola pur trovandosi in prognosi riservata da ormai da 4 giorni, ha dato qualche piccolissimo segno di miglioramento. Ovviamente i medici dell’Ospedale napoletano sono molto cauti sul caso, delicatissimo e particolarmente serio.Una situazione complicata su cui c’è la massima attenzione. Alcune indiscrezioni raccolte ipotizzano un primo tentativo di estubare la bimba, anche per valutare le prime risposte cliniche alle terapie e se e come la bambina abbia potuto riportare possibili danni cerebrali dopo l’incidente ed il principio di annegamento che l’ha condotta prima al PO Anna Rizzoli di Lacco Ameno e poi, in una corsa disperata contro il tempo, in elicottero al Santobono .Intanto i carabinieri di Casamicciola, coordinati dalla procura di Napoli, sono al lavoro per cercare di ricostruire tutti i dettagli. Fondamentale sarà la testimonianza di chi ha assistito a quello che stava accadendo alla piccola bagnante, originaria della provincia di Grosseto e giunta sull’isola con alcuni familiari, tra cui la madre per trascorrere qualche giorno di vacanza ad Ischia.Secondo gli inquirenti è da valutare l’ipotesi di “abbandono di minore”. Inoltre, gli inquirenti stanno verificando dove si trovassero non solo i familiari, ma anche gli assistenti bagnati.La bambina è stata tirata fuori dall’acqua da una cliente della struttura e salvata da 2 medici fuori servizio che si trovavano là anche loro in vacanza. Sono state queste le testimonianze di alcuni testimoni che hanno vissuto quei tragici minuti da vicino. La bambina dopo ripetute manovre di rianimazione da medici del Negombo e medici qualificatosi come tali  si era ripresa. In ospedale per prassi è stata intubata e poi trasferita in eliambulanza.