Riforma del numero chiuso a Medicina: cosa cambia e quali sfide per gli studenti, parla il Presidente della Federico II di Napoli
Riforma del numero chiuso a Medicina: cosa cambia e quali sfide per gli studenti, parla il Presidente della Federico II di Napoli
Il panorama dell’accesso ai corsi di laurea in Medicina e Chirurgia è in procinto di subire importanti modifiche, ma cosa significa concretamente per gli aspiranti medici? Per fare chiarezza su questo tema così dibattuto, abbiamo intervistato il Professor Giovanni Esposito, Presidente della Scuola di Medicina e Chirurgia dell’Università Federico II di Napoli.
Il Professor Esposito chiarisce subito che non ci sarà alcuna abolizione del numero chiuso, ma piuttosto una sua riorganizzazione. Il processo di accesso ai corsi di Medicina sarà suddiviso in due fasi: tutti gli studenti potranno iscriversi al primo semestre del corso di laurea, ma per accedere al secondo semestre dovranno superare tutti gli esami previsti e maturare i relativi crediti. Successivamente, chi avrà i crediti necessari dovrà affrontare un test di metà corso, che fungerà da vero e proprio concorso pubblico nazionale.
Il Presidente Esposito sottolinea che questa riforma favorisce il merito e la qualità della formazione, premiando gli studenti più preparati. Tuttavia, ammette che potrebbero sorgere delle anomalie, con studenti brillanti che rischiano di essere esclusi se non ci saranno dei correttivi in corso d’opera.
Rispondendo alle domande sulla riforma proposta dal Governo, il Professor Esposito conferma che il numero chiuso rimarrà in vigore. Gli stessi Rettori delle università italiane hanno espresso parere contrario all’apertura totale, poiché un numero eccessivo di laureati potrebbe portare a precarietà e disoccupazione nel settore medico.
La nuova modalità di accesso prevede che tutti gli studenti siano ammessi al primo semestre del corso di laurea, ma solo una percentuale ristretta supererà il test nazionale per accedere al secondo semestre. Questo test, molto più attinente al percorso di studio, sarà caratterizzato da una prova finale che sostituirà i costosi corsi di preparazione privati.
Infine, il Professor Esposito evidenzia le sfide pratiche legate all’attuazione della riforma, soprattutto riguardo alla gestione del numero elevato di studenti iscritti al primo anno. Con l’aumento degli iscritti, sarà necessario adottare nuove modalità di erogazione delle lezioni, tra cui didattica a distanza e modalità miste.
In conclusione, la riforma proposta promette di rivoluzionare l’accesso ai corsi di Medicina, premiando il merito e la qualità della formazione, ma pone anche sfide pratiche che dovranno essere affrontate dalle università italiane.