Sant’Agnello, housing sociale, 38 famiglie a rischio sgombero: Cassazione ribalta sospensione

Torna lo spettro dello sgombero per le 38 famiglie residenti nel complesso edilizio di housing sociale di Sant’Agnello. La Cassazione ha infatti accolto il ricorso della Procura di Torre Annunziata contro il provvedimento del gip del tribunale oplontino che per due volte aveva sospeso lo sgombero delle palazzine di via Monsignor Bonaventura Gargiulo.

Lo sgombero era stato richiesto due anni fa dalla Procura nell’ambito di un’inchiesta su una presunta lottizzazione abusiva. Tra sequestro preventivo e rinvio a giudizio di una quindicina di persone, tra cui l’ex sindaco Piergiorgio Sagristani, 38 famiglie avevano “occupato” gli alloggi loro spettanti (sui 53 totali realizzati), attualmente sotto sequestro con utilizzo.

Il gip, con il rinvio a giudizio, aveva disposto la sospensione dello sgombero, ma la Cassazione ha stabilito che tale decisione non spettava a lui. Secondo la Suprema Corte, infatti, il provvedimento di sequestro “aveva assunto stabilità” e “non poteva costituire oggetto di rivalutazione” da parte del giudice. Inoltre, i giudici hanno evidenziato l’aggravio urbanistico causato dall’insediamento delle 38 famiglie nell’immobile occupato.

La Cassazione ha quindi rinviato gli atti al gip di Torre Annunziata, che dovrà pronunciarsi nuovamente secondo i principi dettati dalla terza sezione penale. “La Cassazione ha accolto il ricorso presentato dal pubblico ministero, ritenendo giuste le nostre doglianze”, ha spiegato il procuratore Nunzio Fragliasso. “Ora attenderemo il nuovo pronunciamento del gip del tribunale di Torre Annunziata, che dovrà attenersi ai principi enunciati”.

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