Nel corso della Quaresima, abbiamo percorso, prima con il Cristo e poi con l’Addolorata, la via dolorosa. La calibrata lettura di testi, scritti da persone dotate di grande fede e di profondo amore, ci ha consentito di partecipare ogni venerdì alla Via CRUCIS del Figlio e di renderci conto che, anche se riuscissimo a non peccare, né con parole, né con le nostre opere, non meriteremmo una sola briciola dell’IMMENSO DONO che il Cristo e la Madre ci hanno gratuitamente fatto. Questa consapevolezza dovrebbe essere viva in noi in ogni momento della nostra vita. Purtroppo solo di rado ci sfiora! Alle ore quindici del Venerdì Santo sono stati accesi il braciere, il Cero Pasquale, le nostre candele e la Croce, che il Parroco reggeva tra le mani mentre dall’ingresso andava verso l’Altare, è stata progressivamente liberata dal panno viola; al termine della terza sosta il Celebrante si è prostrato dinanzi al CROCIFISSO ed ha poi invitato i presenti all’adorazione. Sabato mattina abbiamo partecipato alla VIA CRUCIS dell’ADDOLORATA … una DONNA che, a mio avviso, in ogni istante della Sua vita pensava all’ORA. La Madre del Cristo non è la donna dei sette dolori, è la donna di un PERENNE IMMENSO DOLORE. Concepisce per opera dello Spirito Santo e, contemporaneamente, ne riceve tutti i DONI. Il Vecchio SIMEONE glielo ricorda quando la incontra al tempio per il rito della purificazione. Gesù, che si è attardato a discutere con i Dottori della Legge, quando la Madre gli fa notare che Lei ed il Padre Putativo si erano preoccupati, come avrebbe fatto un qualsiasi dodicenne, le chiede: ”Non sapevate che io debbo occuparmi delle cose del Padre mio?” La domanda è retorica. La Madre e Giuseppe sanno il motivo per cui è venuto al mondo. Ma Gesù dà a Giuseppe un colpo da K.O. perché implicitamente afferma che sa che lui non è Suo padre. Non a Caso l’Evangelista LUCA riferisce che, dopo questa alzata di scudi, Gesù torna a Nazareth e resta sottomesso ai suoi genitori. La conferma la desumo dal racconto dell’Evangelista Giovanni fa del primo miracolo compiuto da Gesù. Gesù ha iniziato la Sua Missione. La Madre teme che sia giunta l’ORA, ma ricordando la pungente risposta ricevuta dal figlio dodicenne, non gli pone una domanda diretta. Maria sa, DIO non l’ha ingannata, le ha chiesto di essere la MADRE del SALVATORE, la Madre del FIGLIO di DIO, di COLUI che veniva ad immolarsi per la salvezza di tutti. Maria sa che il Figlio può fare miracoli. Quante volte avrà risolto piccoli problemi quotidiani nella bottega artigiana di Giuseppe o in casa. Credo che gli dice “Non hanno più vino” ma spera che non faccia il miracolo, perché se lo facesse significherebbe che quell’ORA è arrivata. Gesù ora ha trenta anni e comprende che la madre è angosciata, affranta e risponde alla domanda che la Madre non aveva formulata con amorevole pacatezza: “Fra di noi è stato stipulato un patto che nessuno di noi infrangerà … ma la mia ora non è ancora giunta” Rasserenata dalla risposta del Figlio, ordina ai servi di eseguire gli ordini del figlio.
L’ORA è arrivata tre anni dopo … un’agonia infinita per la Madre e per il Figlio, per redimere miliardi di persone amate alla follia dal PADRE!
Sabato notte abbiamo celebrata la Resurrezione certi che, nonostante tutto, potremmo conquistare la vita eterna, perché Cristo è Risorto, è veramente Risorto.
Prof. Francesca LAURO