
Sorrento ( Napoli ) . Salve! Mi presento: sono Annamaria e sono una studentessa Erasmus+!
Sapete cosa significa? Ve lo dico subito! Anzi, ve lo racconto.
Innanzitutto bisogna essere iscritti a una scuola che partecipa al programma Erasmus+ con un piano di Internazionalizzazione, e l’Istituto Polispecialistico san Paolo, di cui faccio parte, lo è da oltre 10 anni, grazie all’ambasciatrice Erasmus+, prof.ssa Mariella Nica, che lo ha promosso appena è arrivata come insegnante nella scuola.
Con le mobilità all’estero finanziate dalla Commissione Europea le scuole hanno la possibilità di far viaggiare studenti e docenti nei Paesi dell’Unione, favorendo lo sviluppo della nostra identità europea. Certo non tutti possono partire, bisogna partecipare a un bando interno alla scuola e in base al merito e alla disponibilità a ospitare, si entra in una graduatoria da cui poi si viene scelti per partire. E io quest’anno sono stata individuata per andare in Francia, in Bretagna!
Potete immaginare la mia gioia quando ho saputo che ero tra le studentesse selezionate e l’emozione quando ho ritrovato Cleo, la compagna che avevo ospitato a Sorrento! E’ stato come se ci fossimo lasciate il giorno prima, e vivere a casa sua per una settimana mi ha immersa nella cultura di un popolo meraviglioso e ricco di bellezza. I genitori di Cleo sono stati molto accogliente e, oltre a vivere la quotidianità di una famiglia francese, sono stata coinvolta da loro in tantissime attività, confrontandomi con una realtà per certi aspetti molto diversa dalla nostra.
Ma partiamo dal principio.
I gruppi dell’Istituto San Paolo in partenza per la Francia erano due, composti da 10 persone, otto studenti e due docenti, diretti in due località diverse della Bretagna ma non distanti tra loro, Lamballe e Dinan. Con l’autobus da Sorrento siamo partiti in piena notte per l’aeroporto di Napoli e da lì l’aereo ci ha portati a Parigi. Proprio Parigi è stata la tappa d’inizio e di fine del nostro meeting e, attraverso la guida sapiente delle nostre docenti accompagnatrici, Amelia Aversa, Ester Parlato, Eufemia Lambiase, Mariella Nica, abbiamo attraversato tutta la città: davanti ai nostri occhi sbalorditi si presentavano durante il trekking urbano la Tour Eiffel, i Giardini di Lussemburgo, la Sorbonne, il Pantheon, Notre Dame de Paris, Le Centre Pompidou. Una meraviglia!
Poi l’arrivo di sera tardi a Lamballe e nonostante l’orario, i nostri amici erano lì ad aspettarci con immensa gioia alla stazione con le loro famiglie.
Le famiglie sono state tutte molto ospitali e per me è stata la parte più bella del viaggio, perché mi sono relazionata con persone nuove e molto disponibili, infatti la ragazza con cui ho vissuto durante questa fantastica settimana, mi ha fatto fare la “trottola” tra i vari paesi.
Il primo giorno il preside della scuola, Monsieur Ferron, ci ha accolto a braccia aperte, come se fossimo da sempre suoi studenti. Abbiamo svolto moltissime attività tra le quali workshops e lezioni, ma le più belle sono state le escursioni a Le Mont Saint-Michel, dove abbiamo potuto ammirare l’abbazia e il fenomeno dell’alta e bassa marea, e Saint Malo luogo in cui abbiamo visitato una cattedrale mozzafiato, la cattedrale di San Vincenzo.
Le prime differenze che si hanno tra Italia e Francia, notate da noi studenti, è l’organizzazione scolastica. Lì si spostano autonomamente nelle aule e ogni fine lezione hanno dai 5 ai dieci10 minuti di pausa, che possono trascorrere nella “zona relax”. Inoltre, in Francia alle scuole superiori è obbligatorio il tempo prolungato, per cui gli studenti mangiano a scuola e dunque hanno più tempo per spalmare le 7/8 ore di lezione
Gli studenti sono anche più responsabili di noi, dato che hanno un comitato studentesco che si occupa di tutto, dal merchandise ai balli di fine anno. La seconda differenza è il cibo, in Bretagna il cibo tipico sono le “galettes”, delle crepes salate che si possono condire a proprio piacimento.
Con la stessa calorosità del preside, siamo stati accolti anche dalla vicesindaca della città, che felicissima di incontrarci, ci ha donato una shopper e offerto un rinfresco.
Purtroppo tutte le belle cose hanno una fine e anche questo soggiorno è terminato, tra abbracci infiniti e qualche lacrima. Grazie a tutti quelli che ci hanno consentito di vivere questa esperienza meravigliosa!
ANNAMARIA MINUTOLO