Trovate 27mila lire in un BOT del 1940 ad Avellino, oggi valgono circa 300mila euro

15 aprile 2024 | 20:23
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Trovate 27mila lire in un BOT del 1940 ad Avellino, oggi valgono circa 300mila euro

Trovate 27mila lire in un BOT del 1940 ad Avellino, oggi valgono circa 300mila euro

Un ritrovamento straordinario è avvenuto ad Avellino, quando un pensionato foggiano ha fatto una scoperta incredibile nella casa dei suoi avi. Adriano Grimaldi, classe 1945 e residente a San Paolo di Civitate, provincia di Foggia, si trovava nella dimora di famiglia in Irpinia alla ricerca di vecchi ricordi quando, in un cassetto, ha trovato un tesoro nascosto – quattordici Buoni Ordinari del Tesoro (BOT) risalenti agli anni ’40 e ’50.

Questo ritrovamento ha portato con sé una sorpresa ancora più grande quando è stato scoperto che il valore di questi BOT, stimato in oltre 27mila lire all’epoca, è ora di ben 280mila euro, considerando gli interessi maturati nel corso di circa ottant’anni.

Tuttavia, l’emozione per il ritrovamento si è rapidamente trasformata in una sfida burocratica quando Grimaldi ha cercato di riscuotere il denaro legato a questi antichi titoli. L’eredità finanziaria si è rivelata complessa da incassare, con problemi legali legati alla prescrizione dei diritti di rimborso e ai processi di rivalutazione e capitalizzazione nel corso degli anni.

Adriano Grimaldi ha cercato assistenza legale tramite l’associazione Giustitalia, che si occupa di recuperare somme legate a buoni postali e titoli di stato anche di epoche precedenti alla Repubblica Italiana. Grazie alla consulenza dei legali dell’associazione, è emerso che il valore attuale dei BOT ritrovati ammonta a circa 280mila euro, considerando gli interessi accumulati nel corso degli anni.

L’associazione Giustitalia ha anche sottolineato la complessità del processo di valutazione di titoli antichi come questi, che coinvolge numerosi fattori come il tasso di interesse previsto all’epoca dell’emissione, le variazioni legislative nel corso del tempo e le fluttuazioni nella valutazione monetaria.

Questa storia di Adriano Grimaldi non è un caso isolato in Italia, dove si stima che circa dieci milioni di titoli di credito antichi, tra cui buoni postali, libretti bancari e BOT, rimangano non riscossi o ancora riscuotibili. Il valore di questi titoli può variare notevolmente in base a una serie di fattori storici e finanziari.

Il caso di Adriano Grimaldi non solo ci ricorda la ricchezza storica nascosta nelle nostre case e nelle nostre famiglie, ma anche le complessità e le opportunità legate al recupero di questi titoli dimenticati. La scoperta di un pezzo di storia finanziaria personale può trasformarsi in una sfida emozionante e ricompensante, portando alla luce storie sepolte nel passato e aprendo nuove prospettive finanziarie per il presente.

Il Mattino