Voto a Castellammare: ore decisive nella faida Vicinanza-Elefante, chi la spunterà?
Dopo l’ultimatum di Vozza al PD avvenuto sabato scorso a Castellammare in questi giorni si sono susseguiti i confronti tra i vari blocchi politici in vista delle elezioni comunali dell’8 e 9 giugno prossimo. Tra questi il più importante è sicuramente quello che ha visto la “cordata” pro Vicinanza proporre un’alleanza al gruppo civico composto da 8 liste guidato da Antonio Coppola. Alleanza che però è naufragata ancora prima di cominciare con il dirigente dell’Asl di Salerno che ha risposto al PD “No grazie”. Ieri poi è stato lo stesso Vicinanza che con una sorta di lettera “Urbi et orbi” si è rivolto alla città dicendosi disponibile a candidarsi per il centro sinistra in quota al PD. Resta però da vedere che cosa faranno Roberto Elefante e i suoi alleati con in testa il M5S e S.I. che da almeno 6 mesi hanno siglato un accordo con il commercialista stabiese e il PD. Nel frattempo le altre compagini partecipanti alle elezioni del 8 e 9 giugno prossimo restano ancora alla finestra e non si sbilanciano più di tanto. Sono ancora tante e molto evidenti le difficoltà da superare per trovare soluzioni condivisibili. Tuttavia è facile avere ragione quando si sostiene che nel PD la faida interna sembra ormai insanabile. Che sia Elefante piuttosto che Vicinanza la soluzione che preverrà spaccherà comunque in due il partito. Da una parte i sostenitori interni di Vicinanza, tra i quali ricordiamo Nicola Corrado e Andrea Di Martino, dall’altra parte della barricata il direttivo locale del circolo che fa da supporto alla candidatura di Roberto Elefante. Una faida interna che potrebbe anche far perdere al partito la metà dei potenziali voti. Comunque, in queste ora Roberto Elefante ha dichiarato che lui non molla, nemmeno davanti alla lettera “Urbi et Orbi” di Gigi Vicinanza. Ma allora che cosa accadrà se il PD dovesse decidere per la candidatura dell’ex direttore de “L’Espresso”? In questo caso Roberto Elefante, non avendo a disposizione il simbolo del PD potrebbe anche partecipare alle elezioni con una coalizione di liste civiche. Pensiamo ad esempio alla compagine capeggiata da Antonio Alfano composta da 6 liste. Almeno ché non giunga dal centrodestra la proposta “indecente”. Naturalmente sono solo voci, illazioni, ma parafrasando una nota trasmissione televisiva non si sbaglia sostenendo che “In politica tutto e possibile”.