5G a Piano di Sorrento guerre fra petizioni. Stasera Report fra i sondaggi e Ustica parla anche delle antenne
5G a Piano di Sorrento guerre fra petizioni. Stasera Report fra i sondaggi e Ustica parla anche delle antenne. Sembra fatto apposta, il programma di Sigfrido Ranucci parlerà questa sera proprio di inquinamento elettromagnetico ed antenne 5G. Difficile fare un riassunto delle puntate precedenti dopo aver raccolto 1700 firme contro le antenne, almeno contro zone “sensibili” come Piazza Cota, nasce una contro raccolta di firme che vuole al più presto antenne per la copertura telefonica. Poi c’è Mario Russo, consigliere comunale autonomo di opposizione, che attacca su come è stata gestita la cosa del regolamento. In realtà noi crediamo che non si sia nessuna parte politica che ha spinto il comitato anti 5g tantomeno l’opposizione, lo stesso dicasi per il nuovo sondaggio, non c’è la maggioranza a guidarlo. Chi ha portato avanti la battaglia contro il 5G ha sinceramente timore di queste antenne, al contrario la contro petizione è stata fatta da chi ha timore che Piano non avrà copertura telefonica e internet. Il sindaco Salvatore Cappiello ha comunicato la volontà di dialogare, sarà difficile comunque cambiare strada.
Questa sera, 26 maggio 2024, su Rai 3 e su RaiPlay, tornano le inchieste di Report nel programma condotto in prima serata da Sigfrido Ranucci. Gli inviati del programma hanno preparato tre reportage: dal nuovo scenario sulla strage di Ustica allo sviluppo del 5G in Italia alla gestione dei sondaggi.
I reportage investigativi del 26 maggio condotti dalla redazione del programma
I signori dei sondaggi: Il programma si apre con un’inchiesta esclusiva sul mercato dei sondaggi in Italia: chi sono i padroni, quali rapporti hanno con i partiti, quali segreti nascondono e con quali conflitti di interesse lavorano. I signori dei sondaggi di Lorenzo Vendemiale e Carlo Tecce dimostra per la prima volta, con documenti inediti, come funzionano i sondaggi in Italia e come, spesso, diventano strumento di propaganda e manipolazione dell’opinione pubblica. Particolare attenzione è rivolta alle recenti elezioni regionali in Sardegna e Abruzzo, alle imminenti elezioni europee e agli exit poll nella notte degli scrutini.
Il V scenario: La seconda inchiesta, di Luca Chianca con la collaborazione di Alessia Marzi e la consulenza di Claudio Gatti, riguarda Il mistero di Ustica e il coinvolgimento di Israele: Il 27 giugno 1980, il volo Dc9 Itavia 870 con 81 persone decolla da Bologna con ritardo, diretto a Palermo. Scompare dai radar dopo le 20.59, precipitando nel Tirreno. Dopo 44 anni, ci sono state 19 sentenze sul caso.
Le sentenze civili indicano un’azione bellica sopra Ustica, attribuendo l’abbattimento del Dc9 a missili. Le cause del disastro rimangono oscure nelle sentenze penali. Nonostante ricerche su varie piste, tra cui italiana, americana, libica e francese, il mistero di Ustica persiste senza soluzione. Il reportage esplora se altri velivoli civili siano stati bersagli di attacchi aerei, rivelando che solo Israele è coinvolto in tali operazioni
Testimonianze di ex membri dei servizi segreti e dell’aviazione militare israeliana suggeriscono il coinvolgimento di Israele nel caso, legandolo a operazioni segrete degli anni. Si ipotizza che l’abbattimento del Dc9 potesse essere un tragico errore operativo per impedire la fornitura di uranio arricchito da parte della Francia all’Iraq, minacciando Israele. Questo nuovo scenario getta luce su possibili retroscena dietro uno dei casi più enigmatici dell’aviazione italiana, aprendo a ulteriori speculazioni e riflessioni.
Drizza le antenne: Il terzo reportage, di Lucina Paternesi con la collaborazione di Roberto Persia, è incentrato sull’impatto del 5G in Italia. Sei anni dopo l’assegnazione delle frequenze per il 5G, che impatto ha avuto questa tecnologia in Italia? Mentre la Svezia ha integrato il 5G nell’economia nazionale con ingenti investimenti delle compagnie telefoniche, l’Italia ha adottato approcci diversi. Per favorire il 5G, il Governo italiano ha aumentato i limiti di esposizione ai campi elettromagnetici da 6 a 15 V/m.
Questa decisione è stata vista come un vantaggio per le compagnie, che nel 2018 hanno pagato cifre considerevoli per le frequenze. L’aumento dei limiti sembra essere mirato a risparmiare 4 miliardi agli operatori, evitando costi aggiuntivi per l’aggiornamento degli impianti. Questo provvedimento è solo uno dei tanti interventi normativi che favoriscono le aziende di telecomunicazioni a discapito di sindaci, cittadini e territori. Chi trae vantaggio da questa semplificazione normativa che favorisce le compagnie telefoniche a scapito delle comunità locali?