A Piano di Sorrento applausi per il pianista Alberto Lodoletti, la sua performance un grande omaggio all’Arte e ai Musei
Piano di Sorrento (NA) Domenica 19 maggio, all’interno della sala del Museo “Georges Vallet” di Villa Fondi, i numerosi ospiti intervenuti sono rimasti incantati dalla bravura del pianista Alberto Lodoletti, protagonista del concerto “Classicismo e Romanticismo pianistico” nell’ambito del terzo appuntamento della rassegna “Archeoaperimusica” organizzata dall’Amministrazione Comunale di Piano di Sorrento, nella persona del Sindaco Salvatore Cappiello e dell’Assessore alla Cultura, Giovanni Iaccarino, in sinergia con S.C.S. Società dei Concerti di Sorrento e in collaborazione con MusAPS Museo Archeologico Territoriale della Penisola Sorrentina. Tra le performance più apprezzate del talentuoso pianista milanese il Mefisto Valzer n.1 S.514 di Franz Liszt. La bravura di Lodoletti ha permesso a noi ascoltatori di rivivere la famosa festa nuziale descritta nei versi del poeta Nikolaus Lenau e nelle note di Liszt: Faust che vede la bella Gretchen e si invaghisce di lei. Chiede a Mefistofele di dargli una mano per conquistarla; il diavolo prende un violino e inizia a suonare un valzer, che alternerà passi demoniaci a languide cantilene per trascinarli in una danza della seduzione che fa parte ormai della Storia della musica classica. Un saggio di bravura, tecnica e passione quello di Lodoletti, ex alunno di Vicenzo Balzani e vincitore di numerosi premi internazionali. Un prologo incantevole alla “Festa della Musica” che il Comune di Piano, grazie alla sensibilità e alla abnegazione del Vicesindaco Giovanni Iaccarino, intende celebrare sempre all’interno del Museo archeologico diretto da Giacomo Franzese il 20 e 21 giugno prossimi. Il direttore artistico, il Mastro Paolo Scibilia, ha annunciato, infatti, in quell’occasione, gli interventi di altri due pianisti di fama internazionale, ovvero la talentuosa pianista italo –argentina Martha Noguera, fondatrice del Festival Chopin di Buenos Aires, e il Maestro toscano Antonio Di Cristofano uno dei più lucidi esecutori delle opere di Giacomo Puccini e Giuseppe Verdi. Approfondendo una riflessione nata ascoltando gli interventi del dottor Lucio Esposito, che prima di ogni concerto tiene una lectio sui reperti presenti nel museo, e del funzionario alla Cultura Giacomo Giuliano, presente anche l’Assessore alla Pubblica Istruzione avv. Antonella Arnese: l’arte e la bellezza danno conforto, fanno crescere nel modo migliore i giovani, guariscono il dolore e si oppongono all’orrore da cui siamo circondati ogni giorno. In qualche modo combattono perfino la morte perché ci trasmettono la certezza consolatrice della nostra continuità di esseri umani nel tempo, nel passaggio di testimone tra generazioni. A tal proposito mi piace ricordare anche le parole di Annette Messager: “Gli umani, diversamente dagli animali, sanno che nei secoli precedenti c’erano altri umani e sono convinti che ce ne saranno ancora per lungo tempo, dopo la loro morte. Per questo vogliono lasciare delle tracce. Sono dei passanti che ambiscono a trasmettere la loro storia, la loro cultura, la loro religione, i loro interrogativi. È quel che chiamiamo Memoria. Senza Memoria non c’è Arte”. Non a caso Mnemosyne, la Memoria, era madre delle Muse. Avevano ragione già nel 1991 Anne et Patrick Poirier, a difesa del ruolo essenziale dell’arte e dei musei, nel dire: “Noi crediamo profondamente che la Memoria e la conoscenza delle culture è la base stessa di ogni intelligenza tra gli esseri umani e tra le società; che l’ignoranza e la distruzione di questa Memoria culturale comporti ogni oblio, ogni menzogna, ogni eccesso; che il disprezzo e la violenza tra gli esseri, che l’intolleranza in ogni sua forma più orribile cominci con l’ignoranza e la distruzione volontaria della Memoria, che la nostra epoca si adoperi talvolta ad accelerare questo processo di distruzione della Memoria e della Natura e che ci occorra nella misura dei nostri deboli mezzi lottare contro questa amnesia, questa distruzione generalizzata”.
A cura di Luigi De Rosa
Nella foto Alberto Lodoletti e il vicesindaco Giovanni Iaccarino