A Piano di Sorrento un incontro storico, la Scuola Elementare di Via Carlo Amalfi si può ristrutturare come aveva detto Positanonews

25 maggio 2024 | 00:43
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Quando ci eravamo arresi e rassegnati, dopo 17 anni , e oltre settecento articoli più un convegno, l’unico che sia stato fatto sul tema è stato organizzato dieci anni fa proprio da Positanonews, esce un barlume di speranza e la conferma che avevamo ragione .  Siamo andati molto sereni e senza alcuna vena polemica e neanche di critica verso il passato, ma solo per un senso di dovere verso quello che avevamo fatto e che coerentemente abbiamo perseguito per tutti questi anni. Ora si vedrà o meno se i finanziamenti arriveranno dalla Regione Campania, o da altri canali, rimane il rammarico per il fatto che dall’inizio si poteva fare qualcosa, sicuramente in maniera più economica, per riaprire la scuola chiusa “frettolosamente” come hanno scritto gli studenti USA  dell’Alfred State College di New York nel presentare progetti di riqualificazione  per questo loro caso di studio qualche settimana fa .  Stasera Venerdì 24 maggio 2024  nell’Antica Torrefazione “Giuseppe Maresca” in via Bagnulo, 41 a Piano di Sorrento, è tenuto l’incontro pubblico dal titolo “Tra errori e speranze: la Scuola Elementare di via Carlo Amalfi”. Se ne parla essattamente dieci anni dopo l’unico grande evento organizzato allora da Positanonews, il giornale della Penisola Sorrentina e Costiera amalfitana, purtroppo preconizzò che un’opera di demolizione e costruzione con project financing non solo non era necessaria, e oggi i nuovi orientamenti accademici e scientifici vanno in questa direzione, ma che non si sarebbe realizzata a breve come era stato detto. Erano già passati sette anni dalla chiusura avvenuta nel 2007, ora se ne parla in questo spazio dove c’è c’è stato un incontro di successo dedicato alla sanità.
L’evento nasce dall’idea di Michele Gargiulo, titolare dell’Antica Torrefazione Giuseppe Maresca, e Mariella Nica, giornalista, di rendere lo spazio fisico di un lavoro artigianale un luogo di incontro e confronto su temi importanti di cittadinanza attiva, legati al territorio della penisola.
L’incontro di questa sera ha affrontato  un argomento caldissimo per la città di Piano di Sorrento: la scuola elementare di via Carlo Amalfi, chiusa nel 2008 a seguito di una perizia che ne dichiarava l’inagibilità e a oggi in stato di totale abbandono.
Sono intervenuti sul tema, ricostruendo tutta l’annosa vicenda e confrontandosi con soluzioni operative concrete, l’ing. Elio d’Esposito, l’assessora ai Lavori pubblici di Piano di Sorrento, avv. Anna Iaccarino e l’ing. Antonio Elefante che, esattamente dieci anni fa, il 27 maggio del 2014, spiegava come sarebbe stato possibile recuperare l’immobile senza abbatterlo, in un incontro pubblico alla biblioteca comunale organizzato da PositanoNews e Mariella Nica.   L’ingegner Elio d’Esposito è la prima volta che è intervenuto in un incontro pubblico facendo una disamina tecnico scientifica del problema del degrado del calcestruzzo, comune a tutti gli edifici, e della particolarità della Scuola Carlo Amalfi che è stata resistente a tutti gli eventi, compreso il terremoto del 1980, senza esserne minimamente scalfita, mentre in città furono tantissimi gli edifici che subirono danni. Inoltre ha dettagliato tutti gli interventi fatti e che , all’epoca, a seguire i lavori per conto della famiglia d’esposito era l’ingegnere Castellano, professore universitario, fra i migliori in Italia all’epoca. Anna Iaccarino ha spiegato di come la terza perizia, nell’evidenziare comunque problematiche per la vulnerabilità, alla luce nelle normative sopravvenute sul tema, ha evidenziato chiaramente che la struttura è solida e non ha danni di nessun tipo derivanti dal terremoto o da eventi successivi, e che nella terza perizia è stato evidenziato come sia possibile anche ristrutturare la scuola, senza demolirla, ma che oggi i costi sono lievitati moltissimo rispetto a dieci anni fa quando si poteva fare con una spesa di molto minore. Anna Iaccarino ha dettagliato sia sulla terza perizia, che ha fatto un esame globale dell’edificio e finalmente ha risposto anche al quesito sulla possibile alternativa alla demolizione, quesito al quale non hanno risposto i tecnici delle precedenti perizie,  e nessuno si è posto il problema di una semplice risposta, si può anche recuperare e ristrutturare  come noi insistentemente chiedevamo e sottolineavamo , oppure no? Ieri , più che oggi, come noi dicevamo, si poteva farlo. Evidenziare elementi critici in un fabbricato , che ci sono e ci saranno in tutti i fabbricati ,  come è stato ben spiegato , non significa che quel fabbricato va demolito, si fa una valutazione di costi.  Il costa per la comunità di una demolizione è enorme, non solo economico, ma con espropri e consumo del suolo, che dovrebbe essere quanto più possibile preservato. Inoltre ci si è privati di una struttura pubblica bellissima con grande valore artistico e storico come abbiamo spiegato, ideale per una scuola elementare, come rilevavano gli stessi studenti americani.  Si dovrebbe sempre tendere a fare degli interventi e in tempi brevi riaprire, esattamente come avevamo detto.  In pratica la scuola si può sistemare ,  interventi come per la coesa clinica San Michele, con l’aggiunta degli interventi per gli abbattimenti delle barriere architettonici, insomma adeguamenti richiesti dalle nuove normative e tecnici di rafforzamento. Solo che mentre prima  ci voleva un tot, oggi con i costi, non solo del ferro , più che triplicati, occorre ora una bella cifra.  Probabilmente si pensa che l’opera si candiderà a finanziamenti da cinque milioni di euro in su, come preventivato dalla terza perizia, anche perchè la scuola è stata danneggiata selvaggiamente, la “scuola violata” , stuprata, nelle parti più preziose, anche per i documenti e i dati sensibili dei bambini di allora . Ha colpito a  tutti il video che ha mostrato le aule vandalizzate e documenti sensibili distrutti.  Una devastazione barbara e incivile. La scuola non è stata mai protetta,  nel frattempo che si cercava di portare avanti il progetto di demolizione e ristrutturazione, inseguendo le promesse da marinaio di Renzi,  nessuno se ne è preso cura. Su questo è intervenuto Johnny Pollio che ha ricostruito la vicenda del video . Gianluigi d’Esposito è intervenuto ponendo l’ipotesi di far intervenire i privati se è così difficile reperire fondi, magari anche l’MSC che sta facendo i lavori per la clinica San Michele.  Anna Iaccarino ha risposto che le normative attuali lo impediscono e che comunque deve essere una scuola dell’obbligo , G1 per gli strumenti urbanistici , quindi neanche scuole superiori per la Città Metropolitana di Napoli . In ogni caso il recupero della scuola è possibile senza quindi necessariamente fare espropri o distruggere altro verde, fra l’altro per l’Europa necessariamente interventi finanziati non devono peggiorare il consumo del suolo di un territorio.  Ma per seguire tutti gli interventi vedetevi il video, alla fine abbiamo chiuso noi parlando dei giornalisti profeti , come diceva Erri De Luca, facili profeti non credevamo a Renzi, in cui all’epoca speravano per finanziamenti mostruosi, e purtroppo la scuola è rimasta chiusa , alle intemperie e all’abbandono. E’ stato quindi chiarito che avevamo ragione, che la scuola si poteva anche non abbattere , e lo si poteva fare con interventi tecnici mirati  come ha spiegato l’ingegner Antonio Elefante, invitato sia in continuità con quell’evento , per il quale donò un suo progetto come avevamo chiesto noi di Positanonews, ma la sua presenza era molto interessante anche perchè ha fatto altri interventi di rilievo di recupero e in particolare, proprio in Via Carlo Amalfi, la Clinica San Michele  per l’MSC di Aponte, in questo ha concordato con la necessita di intervenire su tutti gli edifici costruiti proprio perchè sono necessari per il cemento armato.  Michele Gargiulo ha chiesto di illuminare  e pulire la scuola, magari preservarla da ulteriori danni immediati dovuti dalle intemperie,  e di recuperare tutti gli archivi storici, le coppe vinte dagli studenti, le pagelle e i documenti dei ragazzi e ragazze di Piano.  Tanti i presenti, molti più di quanti ci si sarebbe aspettati, dopo 17 di chiusura c’è rassegnazione e dimenticanza , fra questi anche il parroco don Antonino, oltre all’ex sindaco Giovanni Ruggiero, l’ex consigliere Marilena Alberino, geologi e tecnici e tanti ex professori e professoresse commosse, come erano commossi i figli del  compianto direttore didattico Ferdinando Gargiulo a cui è dedicata la scuola.

“Sulla scuola elementare di via Carlo Amalfi va ripreso il discorso in modo onesto e realistico: dal mio punto di vista, abbatterla non conviene più perché le nuove leggi non consentiranno di riprodurre le stesse volumetrie, allo stesso tempo è necessario restituire la scuola primaria ai bambini di Piano nella sua centralità logistica e simbolica” – dice Nica .

Fare incontri in questa attività storica carottese, importante non solo per la Penisola sorrentina e provincia di Napoli, ma per la Campania e il Sud Italia, mette al centro il popolo.  Positanonews all’epoca ha fatto il suo, non ci siamo fermati a scrivere, organizzammo un grande evento storico che si trasformò però in uno scontro mentre quello che volevamo era solo proporre un’alternativa. Ma bisogna guardare al futuro , senza risentimento alcuno, ed essere propositivi. Quello che è emerso stasera, non sappiamo se ci riusciranno, perchè è difficile reperire i fondi, è esattamente quello che chiedevamo dieci anni fa. La dimostrazione che la ristrutturazione senza demolizione era possibile, lo è ancora oggi, ma i costi sono e saranno altissimi. Mai disperare, intanto davvero grazie a Mariella e Michele.

Ovviamente grazie ad Anna Iaccarino, che partecipò ed intervenne dal pubblico a quel famoso incontro, e grazie a Paola d’Esposito che più di tutti ha creduto in questa scuola e in nonno Giovanni , per la quale ha combattuto credendo nel suo operato, conoscendolo e conoscendone le opere, e grazie a questa scuola è nato anche un amore. Comunque vada la verità storica è stata ristabilita.

Piano di Sorrento, incontro pubblico

Foto Peppe Coppola video Maria Paola d’Esposito