Costa d’Amalfi: Caos, Ordinanze Anas e Ztl, ma quale mobilità sostenibile? Meno divieti, cemento, asfalto e trafori, Più reti, digitalizzazione e connettività!
È di ieri la notizia della richiesta di convocazione di un tavolo tecnico per il problema traffico. Il Presidente della Conferenza dei Sindaci Fortunato Della Monica ha dichiarato che:
“E’ necessario un tavolo tecnico con il Questore, i Comandanti Provinciali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza per far rispettare l’ordinanza Anas, soprattutto nei fine settimana“.
Sulla scarsa efficacia dell’Ordinanza Anas targhe alterne, ci sarebbe da porre innanzitutto, l’assenza di segnaletica stradale per informare l’utenza, dato che solo una scarsa minoranza di visitatori ne è realmente informata, come conferma il traffico nei giorni scorsi, con un caos raccontato addirittura nei tg nazionali.
Le sanzioni previste sono rilevanti, poiché l’art.7 del Codice della Strada prevede multe da 84 euro a 335 euro, ma oltre agli alti importi ed alla mancata segnalazione del provvedimento, va tenuta in conto una sentenza che per analogia, potrebbe estendersi anche alla Costiera Amalfitana.
Il Tribunale di Napoli nel 2016, ha stabilito che non merita di essere sanzionato l’automobilista, residente in Comune diverso da quello in cui è stato multato, quando non è a conoscenza del provvedimento.
A giustificare l’annullamento della multa potrebbero essere almeno due elementi: – la buona fede dell’automobilista che ignorava il provvedimento provenendo da altra città o altro stato; – la mancata pubblicità del provvedimento stesso.
Se poi Sindaco e Questore si sono dimenticati addirittura di informare l’utenza attraverso cartelli o segnalazioni, l’annullamento della multa diventa molto probabile.
A proposito del problema del traffico in Costa d’Amalfi, è stato pubblicato ieri un interessante Post sul sito del gruppo Maioridinuovo, condivisibile nella sostanza, che non è tanto quella di recriminare l’assenza di controlli, quanto dell’inadeguatezza del sistema.
Se pure ci fossero i controlli, questi non sarebbero sufficienti per una soluzione che richiede piuttosto il “contingentamento dei flussi veicolari”, tramite soluzioni “Smart” già dai varchi autostradali: questo viene indicato come il vero obbiettivo da perseguire già nell’immediato.
Ecco che per farlo nel modo migliore ed efficiente, andrebbero utilizzati i nuovi strumenti tecnologici offerti dall’Intelligenza Artificiale, una tecnologia che negli ultimi anni ha fatto passi da gigante.
Può essere impiegata per l’ottimizzazione della mobilità urbana e per la gestione strutturale delle smart city, per la mappatura delle strade e delle vetture al fine di monitorare il traffico, ridurre gli ingorghi, quindi anche l’impatto ambientale.
Le reti stradali ed i mezzi di trasporto risulterebbero interconnessi e capaci di comunicare i dati per il miglioramento della mobilità; con i semafori intelligenti l’AI è capace di migliorare la circolazione dei veicoli e di ridurre gli incidenti, indicando la disponibilità di parcheggi, i reali tempi di percorrenza, contingentazione ticket bus traghetti treni e tanto altro…
Nel documento “Artificial Intelligence in smart cities and urban mobility“ della Commissione speciale sull’intelligenza artificiale in un’era digitale (AIDA) del Parlamento Europeo, si segnala una previsione che sembra confermare l’importanza dell’AI: entro il 2025 essa dovrebbe legarsi al 30% delle applicazioni delle città smart.
L’evento svoltosi nei giorni scorsi a Napoli, “Smart Mobility. Connettività, Digitalizzazione, Primati Europei”, è stata l’occasione di approfondimento ed analisi su questo tema anche in Campania, da parte di Dih – Rete Confindustria.
L’ing. Maurizio Manfellotto, presidente della Campania Digital Innovation Hub (DIH) ed ex presidente dell’Unione degli Industriali di Napoli, ha espresso chiaramente il nocciolo del problema a proposito della mobilità sostenibile:
“Nei prossimi anni […] dobbiamo concentrarci non necessariamente sulla costruzione di nuove infrastrutture materiali ma sull’organizzazione dei servizi, dei sistemi, dei mezzi”.
Insomma meno “cemento, asfalto e trafori” e più reti, digitalizzazione e connettività!