Il Papa all’Assemblea Generale CEI chiede maggiore selezione per accesso ai seminari; ci sarebbero troppi gay

30 maggio 2024 | 10:36
Il Papa all’Assemblea Generale CEI chiede maggiore selezione per accesso ai seminari; ci sarebbero troppi gay

Durante l’assemblea generale della CEI, tenutasi lunedì scorso nell’Aula del Sinodo, Papa Francesco ha espresso forti critiche riguardo l’accesso ai seminari, sottolineando la necessità di una maggiore selezione. Secondo quanto riportato dal sito Dagospia e confermato da altre fonti, il Pontefice ha utilizzato termini molto diretti, facendo riferimento a un eccesso di “frociaggine” nei seminari italiani.

Il Papa ha ribadito che non dovrebbero essere ammessi omosessuali nei seminari, segnando una posizione molto più rigida rispetto al suo famoso “chi sono io per giudicare”. Questo tema è stato dibattuto a lungo e una direttiva del dicastero vaticano per il Clero del 2005, confermata nel 2016 sotto papa Francesco, già stabiliva che la Chiesa non può ammettere ai seminari e agli Ordini sacri coloro che praticano l’omosessualità, hanno tendenze omosessuali profondamente radicate o sostengono la cultura gay.

Durante l’ultima assemblea ad Assisi, i vescovi italiani avevano considerato l’idea di restrizioni più flessibili, incoraggiati dalle passate aperture di Bergoglio sul tema dell’omosessualità. Un emendamento aveva distinto tra “atti” e “tendenze”, ribadendo l’obbligo del celibato per tutti i seminaristi, aprendo così i seminari ai candidati gay impegnati nel celibato. Tuttavia, Papa Francesco, nel confronto con i presuli, ha stabilito dei paletti chiari per evitare che gli omosessuali che scelgono il sacerdozio conducano una doppia vita con conseguenze negative.

La posizione del Papa ha suscitato reazioni contrastanti. Gli ambienti della CEI e della Santa Sede hanno evitato commenti, ma si è notato un certo nervosismo. Dal mondo LGBTQ+ sono arrivate critiche severe: Fabrizio Marrazzo, portavoce del Partito Gay Lgbt+, ha dichiarato che il Papa sta discriminando i seminaristi gay e ha chiesto che il Governo blocchi i fondi dell’8×1000 se tale dichiarazione verrà confermata. In contrasto, Simone Pillon, ex senatore della Lega, ha espresso il suo sostegno al Papa, apprezzando la sua presa di posizione.

Questa situazione riflette le tensioni e le diverse opinioni all’interno della Chiesa e della società riguardo l’omosessualità e l’accesso al sacerdozio.

(notizia da Ansa)