Napoli e provincia , le mani del clan Contini sul turismo non solo per il sequestro della pizzeria “Dal Presidente”

15 maggio 2024 | 20:16
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Napoli e provincia , le mani del clan Contini sul turismo non solo per il sequestro della pizzeria “Dal Presidente”

Napoli e provincia , le mani del clan Contini sul turismo non solo per il sequestro della pizzeria “Dal Presidente”, come hanno scritto tutti i giornali e comunicato le autorità – Il provvedimento rientra nella maxi-operazione che ha portato il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli a eseguire ben cinque arresti, tre in carcere e due ai domiciliari, ai danni di esponenti del clan Contini dell’Alleanza di Secondigliano.

Napoli e provincia , le mani del clan Contini su pizzerie e turismo: sequestrata la pizzeria “Dal presidente” di via Tribunali
A coordinare le indagini la DDA partenopea (pm Alessandra Converso e Daniela Varone) che contesta il trasferimento fraudolento di valori e autoriciclaggio, aggravato dal metodo mafioso e dalla finalità di agevolare la camorra. La pizzeria è finita sotto chiave insieme ad altri beni, tra cui sette immobili di pregio, per un valore complessivo di 3 milioni e mezzo di euro.

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, uno dei luoghi di ristorazione più famosi del centro storico fu acquistata grazie al sostegno economico di un esponente di spicco del clan, a cui sarebbero poi andati i proventi dell’attività commerciale dopo la sentenza di condanna per associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti.

Riciclaggio in ristorazione e panificazione
Grazie alle rivelazioni di alcuni collaboratori di giustizia, è stato appurato che il clan Contini aveva esteso i suoi tentacoli anche sul settore dei servizi turistici. In particolare la cosca dell’Alleanza di Secondigliano avrebbe indotto un imprenditore a cedere un’impresa individuale con minacce, percosse e intimidazioni.

Gli indagati avrebbero reimpiegato nelle società di ristorazione e panificazione e nell’acquisto di beni immobili ben 412.435 euro versati in contanti con reiterate operazioni sui conti societari e personali. Il denaro è stato sequestrato oggi insieme con le quote delle società, l’impresa individuale e gli immobili intestati a prestanome.