Poliziotto accoltellato a Milano: migliora Christian Di Martino, è sveglio e respira da solo

13 maggio 2024 | 10:35
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Poliziotto accoltellato a Milano: migliora Christian Di Martino, è sveglio e respira da solo

Poliziotto accoltellato a Milano: migliora Christian Di Martino, è sveglio e respira da solo
Prosegue la lenta ma costante ripresa di Christian Di Martino, il vice ispettore di polizia ferito gravemente lo scorso 8 maggio dopo un’aggressione alla stazione di Lambrate.

Come riportato da fonti ospedaliere, Di Martino è ora sveglio e respira autonomamente, senza bisogno del supporto del tubo respiratorio. Inoltre, è in grado di rispondere correttamente alle domande del personale medico, un segno tangibile del miglioramento del suo stato di coscienza.

Sabato mattina, il vice ispettore era stato sottoposto a un nuovo intervento chirurgico per la rimozione delle garze emostatiche impiegate per contenere le emorragie. L’operazione è stata completata con successo e Di Martino è stato riportato in terapia intensiva, dove i suoi parametri vitali si mantengono stabili.

Nel corso del weekend, alcuni colleghi di Di Martino si sono recati presso il reparto di terapia intensiva per esprimere la loro vicinanza e il loro sostegno al collega, mostrando un forte senso di coesione e solidarietà all’interno del corpo di polizia.

Il primo intervento chirurgico a cui Di Martino era stato sottoposto, definito dagli stessi medici “salvavita“, era stato reso necessario dalle gravi ferite riportate nell’aggressione: tre coltellate alla schiena con una lama di 20 centimetri che avevano provocato un’emorragia interna e lesioni al rene, al duodeno e a vasi sanguigni del torace e dell’addome. Durante l’intervento, durato diverse ore, Di Martino aveva ricevuto 70 trasfusioni tra sangue e plasma ed era andato in arresto cardiaco per ben cinque volte.

Nonostante la gravità delle sue condizioni, già 24 ore dopo l’operazione, i medici avevano registrato i primi segnali di miglioramento. Secondo le attuali previsioni, Di Martino dovrebbe rimanere in terapia intensiva per circa una settimana, per poi essere trasferito in un altro reparto per proseguire il percorso di riabilitazione.