Professore del Marini-Gioia di Amalfi in gita ritrova dipinto scomparso

La visita di Mario De Luise, docente di storia dell’arte, al Palazzo Ducale di Urbino ha portato alla luce una scoperta intrigante e potenzialmente significativa. Di fronte a un dipinto attribuito alla “scuola baroccesca”, De Luise ha riconosciuto quella che ritiene essere la “Deposizione” di Angelo Solimena, un’opera rubata nel 1980 dalla chiesa di San Matteo a Nocera Inferiore.
Il dipinto è attualmente di proprietà della Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro e concesso in comodato d’uso al museo. Tuttavia, sorgono diversi dubbi sulla sua autenticità e sulla sua storia. Il cartellino del museo lo descrive come una copia o un’opera coeva di Federico Barocci, noto pittore del tardo Cinquecento e inizio Seicento. Contrariamente, l’archivio online dell’Acri (Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio d’Italia) lo data al 1664, anno in cui Solimena realizzò la “Deposizione”.
Un ulteriore elemento di confusione proviene dalla scheda del Comando Carabinieri per la tutela del patrimonio culturale, che segnala il dipinto rubato nel 1980 come “recuperato”, ma senza specificare il quando e con discrepanze nelle dimensioni rispetto all’opera esposta a Urbino.
De Luise, esperto di Solimena, è convinto dell’autenticità dell’opera, ma ulteriori indagini sono necessarie per confermare la sua attribuzione e chiarire le incongruenze emerse. Questa scoperta potrebbe avere importanti implicazioni per il patrimonio artistico e la storia dell’arte, rivelando una possibile identificazione errata o una complessa storia di recupero e attribuzione del dipinto.