Salute mentale: solo in una scuola su cinque se ne parla, i dati dello studio GImbe
Salute mentale: solo in una scuola su cinque se ne parla, i dati dello studio GImbe
La salute mentale e la prevenzione delle malattie infettive non sono ancora una priorità nelle scuole italiane, nonostante l’impatto significativo registrato durante gli anni della pandemia. Questo è uno dei dati più sorprendenti dell’ultimo studio della Fondazione Gimbe sull’efficacia del programma dell’OMS “Scuole che promuovono salute” (SPS) in Italia.
I Dati dello Studio
L’indagine, condotta in quasi cinquecento scuole italiane selezionate come campione rappresentativo, ha rivelato che meno di una scuola su cinque tratta regolarmente temi di salute mentale e prevenzione delle malattie infettive. Solo il 61,9% delle scuole ha aderito al programma SPS, e di queste, un quarto non ha un piano dedicato o non è a conoscenza dell’esistenza di tale piano.
Un altro dato allarmante emerso dallo studio è la scarsa alfabetizzazione sanitaria tra il personale scolastico. Solo il 40% delle scuole fornisce una formazione sanitaria adeguata al proprio personale. “L’assenza di investimenti per la formazione del personale scolastico sui temi dell’alfabetizzazione sanitaria rappresenta un ostacolo rilevante per l’implementazione delle SPS,” spiega Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe.
Salute Mentale e Prevenzione: Urgenza Trascurata
La salute mentale delle giovani generazioni è un’emergenza crescente, eppure viene trattata in meno di una scuola su cinque. Lo stesso vale per la sensibilizzazione su malattie croniche e disabilità. Nonostante l’esperienza della pandemia, anche la prevenzione delle malattie infettive è relegata a un ruolo marginale nel curriculum scolastico.
Temi Trattati e Temi Trascurati
Mentre la prevenzione di bullismo e cyberbullismo è affrontata nella quasi totalità delle scuole del campione, altri temi cruciali rimangono in secondo piano. L’educazione alimentare è presente in circa quattro scuole su cinque, e la discussione sulle dipendenze da internet, social media e videogame avviene in due istituti su tre. Tuttavia, la prevenzione delle dipendenze da droghe, tabacco e alcool è trattata rispettivamente solo nel 50%, 48% e 46% delle scuole.
L’educazione sessuale, spesso oggetto di dibattito politico, è inclusa in meno della metà degli istituti, mentre l’equità di genere è un tema discusso in solo due scuole su cinque.
Conclusioni e Raccomandazioni
Secondo la Fondazione Gimbe, ci sono ampi margini di miglioramento nell’educazione sanitaria scolastica. “È essenziale che tutte le scuole sviluppino e implementino piani completi e ricevano il supporto necessario,” sottolinea Cartabellotta. Solo così si potrà garantire un futuro migliore e più sano per gli studenti.
La necessità di un approccio più integrato e sistematico alla salute nelle scuole è evidente. Investire nella formazione sanitaria del personale scolastico e assicurare che tematiche cruciali come la salute mentale, le malattie croniche, e la prevenzione delle malattie infettive siano parte integrante del curriculum potrebbe fare la differenza nella vita e nel benessere delle future generazioni.