San Gennaro ritarda ma fa il miracolo
Tanta ansia dopo che don Mimmo Battaglia, intorno alle ore 17.00, aveva aperto la cassaforte che custodisce le reliquie del santo, con il sangue che non si era ancora sciolto. Poi sciolto alle ore 18.38 dopo la processione nel centro storico partenopeo
Redazione – San Gennaro ritarda ma compie il miracolo.
Tanta ansia dopo che don Mimmo Battaglia, intorno alle ore 17.00, aveva aperto la cassaforte che custodisce le reliquie del santo, con il sangue che non si era ancora sciolto. Poi sciolto alle ore 18.38 dopo la processione nel centro storico partenopeo.
L’arcivescovo don mimmo Battaglia davanti all’abate prelato, monsignor Vincenzo De Gregorio e dalla deputazione presieduta dal sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, va ad aprire la cassaforte e prende l’ampolla con il sangue del santo che purtroppo è solido.
Parte la solenne processione del busto di San Gennaro e delle ampolle contenenti il sangue del martire, dal Duomo alla basilica di Santa Chiara, che si snoda per il centro storico napoletano. Percorre via Duomo, proseguendo lungo via San Biagio dei Librai, e qui qualcuno intravede che il sangue si sta sciogliendo, piazza San Domenico Maggiore e via Benedetto Croce, fino alla basilica di Santa Chiara.
Intorno alle ore 18.30 la processione arriva nella basilica di Santa Chiara, per l’inizio della celebrazione eucaristica presieduta dall’arcivescovo, qui dapprima avviene un applauso e poi iniziano le preghiere per la prodigiosa liquefazione del sangue del santo. Che arriva alle ore 18.38. Don Mimmo Battaglia alza l’ampolla con il sangue liquefatto e c’è il rito dello sventolio del fazzoletto che indica che il miracolo è avvenuto.
L’ansia e la tanta trepidazione svaniscono e tutti possono emettere un sospiro di sollievo.
GiSpa
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