Tre Golfi Sailing Week, combattuta ed insolita regata velica

L’edizione 2024 della storica regata napoletana sarà ricordata per il serrato match race finale tra V e Arca SGR, vinto da quest’ultima

Napoli – La 69ª edizione della Regata dei Tre Golfi del Circolo del Remo e della Vela Italia, supportata da Rolex Official Time Piece e da Loro Piana, valida come prova d’altura per il Campionato Europeo Maxi dell’International Maxi Association, è stata decisamente insolita. Con una flotta potenziata quest’anno da tre Wallycento e il 93 piedi Bullitt, la regata ha visto cinque leader diversi con grandi cambiamenti nelle posizioni di testa con gli equipaggi che hanno dovuto affrontare frequenti transizioni.

Come ha commentato Ken Read, esausto, tattico su V di Karel Komárek: “Di solito quando una regata ha così tanti ostacoli, la flotta si sparpaglia, ma questa volta si è solo compattata. Prendevi decisioni ogni minuto in una prova di 24 ore. È stato eccezionalmente difficile ma eccezionalmente gratificante”.

Con alta pressione e venti leggeri su tutto il percorso le previsioni sono state completamente smentite. Come ha spiegato Simon Fisher, navigatore su Galateia di Chris Flowers: “Erano praticamente inutili! Quando pensavi di poter applicare un po’ di logica, il vento faceva qualcosa di diverso. È stata una gara di gestione delle transizioni”. E ce ne sono state molte.

Alla partenza da Porticciolo di Santa Lucia di Napoli ieri alle 16.35, V è partita in anticipo ed è stata costretta a tornare indietro. Uscendo dal Golfo di Napoli, North Star di Peter Dubens, vincitrice delle ultime due Regate dei Tre Golfi, si è incastrata in una nassa, che l’ha fatta scivolare nelle retrovie. A quel punto Galateia e Jolt di Peter Harrison sono andati in testa tra i 100 piedi e gli ex Maxi 72.

Durante la navigazione verso Ponza, la flotta ha visto un significativo cambio di vento. I leader hanno doppiato l’isola intorno a mezzanotte, con V e il favorito per la line honours, ARCA SGR di Furio Benussi, che si avvicinavano a Galateia e Jolt. Il tratto in direzione est-sud est verso Capri è stato veloce fino all’avvicinarsi di Ischia, quando il vento è calato alle 4.00 del mattino, causando una grande ricompattamento nella flotta. Il vantaggio, duramente conquistato da Galateia è sfumato, come ha detto Fisher: “Essendo noi la barca di testa, gli altri hanno evitato i nostri buchi di vento…”.

In una regata di momenti decisivi, Ischia è stata la più decisiva. Qui Magic Carpet Cubed di Sir Lindsay Owen-Jones e Bullitt di Andrea Recordati hanno incontrato il vento portandosi a sud e hanno superato gli M72, a quel punto guidati da Jolt e Bella Mente di Hap Fauth. Vedendo quanto succedeva davanti a loro, Jethou di Sir Peter Ogden e North Star hanno scelto la rotta a sud di Capri, che ha decisamente pagato, portandoli in testa.

Mentre il vento “moriva” lungo la costa amalfitana, i leader si sono diretti al largo e ARCA SGR è stata la prima a doppiare le isole de Li Galli, intorno alle 9.30, davanti a Magic Carpet Cubed e V. Durante la rotta in direzione del traguardo di Napoli, il cielo si è improvvisamente oscurato e i partecipanti sono stati colpiti da una fitta pioggia con raffiche fino a 20 nodi, che ha portato ad ulteriori compattamenti. Al traguardo, ARCA SGR era parallela e sopravvento a V ma con solo 4 secondi di vantaggio dopo ben 20 ore di regata.

Bullitt è stata la terza ad arrivare, con Magic Carpet Cubed quarta, essendo andata troppo vicino alla penisola Sorrentina dove c’era decisamente meno vento. Alle fine tra il primo ed il quarto il distacco è stato di soli 2 minuti e 21 secondi.

“È stato uno dei migliori arrivi della mia vita!” ha detto al traguardo Furio Benussi in merito alla tiratissima vittoria di ARCA SGR. “V ci ha sorpassato a tre miglia dal traguardo ma poi abbiamo trovato l’ultima pressione – 25 nodi – e li abbiamo superati di nuovo a 200-300 metri dal traguardo…”.

In IRC, Bullitt, vincitrice assoluta della Rolex Middle Sea Race dell’anno scorso, ha vinto comodamente la sua divisione davanti a V. “È stata una regata intensa dall’inizio alla fine. Abbiamo solo cercato di essere pazienti nei momenti cruciali e di cogliere le opportunità che ci venivano offerte”, ha commentato il tattico di Bullitt, vincitore della Volvo Ocean Race, Joca Signorini.

Galateia, il leader iniziale, è stata la quinta al traguardo di Napoli. “Siamo stati in testa per metà della prova…solo che era la metà sbagliata”, ha scherzato Riccardo Pavoncelli (socio del CRVI), sostituto del co-proprietario Chris Flowers.

A meno di 18 minuti di distanza da ARCA SGR è arrivato North Star manovrata solo da otto componenti dell’equipaggio, il primo tra i quattro ex-Maxi 72, vincendo la sua sotto-divisione di classe. “È stato davvero divertente”, ha commentato il tattico Nick Rogers. “Avevamo sempre l’impressione di essere lì, sempre abbastanza vicini”. Il vento che si è steso alla fine della regata ha favorito le barche più piccole. La classifica provvisoria vede in testa lo Swan 65 Shirlaf di Giuseppe Puttini, seguito da Blue Oyster di Luca Scoppa e da Walliño di Benoit De Froidmont.

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