A Cetara il periodo più bello per i cetaresi in attesa della festa di San Pietro del 29 giugno

La festa religiosa più sentita del paese di Cetara riporta ogni anno tutti i cetaresi trasferiti altrove, oltre a numerosi turisti e cittadini dei comuni vicini.

Cetara è in pieno fermento già da vari giorni, con i preparativi in corso per quella che i paesani considerano la Festa per eccellenza.

La giornata del 29 giugno inizia nella chiesa patronale con il solenne Pontificale presieduto dall’Arcivescovo di Amalfi, accompagnato da varie messe e dalla banda musicale che suona per le vie del paese.

Dopo le celebrazioni religiose, le famiglie si riuniscono per il tradizionale pranzo della festa, dove non può mancare il pesce “alla scapece” e il classico spumone, un gelato caratteristico che, 50 anni fa, veniva conservato in forme metalliche che gli conferivano un aspetto piramidale tondeggiante con una cupola terminale. I gusti dello spumone sono vari, come limone e fragola, cioccolato e nocciola, pistacchio con crema o cassata siciliana, e un cuore centrale di amarena sciroppata, pistacchio sgusciato o fragoline di bosco. Il tutto è completato da listelli di pan di Spagna imbevuto di liquore allo strega, servito in piattini con tovagliolini ricamati di carta cerata.

La sera inizia il momento più importante della giornata: la Processione per le vie del paese. Il corteo parte dalla parrocchiale di S. Pietro Apostolo, aperto da donne scalze che portano grossi ceri devozionali come pegno per impetrare l’aiuto del Santo o ringraziarlo per una grazia ricevuta. Seguono canti devozionali e bambini vestiti da marinai che portano modellini di cianciole imbandierate. Subito dopo c’è lo stendardo con pennacchio e fiocchi laterali donato alla Chiesa dai marinai pescatori in Algeria. Partecipano anche i bambini della Prima Comunione, chierichetti, il Parroco con piviale rosso, l’Arcivescovo, e le forze dell’ordine, tra cui Carabinieri in alta uniforme e marinai in servizio. La statua del Santo, su un trono a forma di barca adornata con ortensie azzurre, viene portata a spalla con un passo cadenzato, seguita da un gruppo di portatori che sostengono un pallio e dalla banda musicale che suona la Marcia tratta dall’opera Mosè di Gioacchino Rossini.

Il corteo include anche le autorità civili e militari, con il Sindaco in testa, e il popolo dei fedeli. Dopo una sosta presso la chiesa di S. Maria di Costantinopoli, la processione prosegue verso la Marina dove il Santo benedice il mare, auspicando una pesca miracolosa. Il momento culminante è la corsa finale dei portatori fino al sagrato della chiesa. La festa si conclude con un giro tra le bancarelle e uno spettacolo di fuochi pirotecnici a mezzanotte, chiudendo una giornata di celebrazioni che mantiene intatto il fascino di un tempo.

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