Alberto Di Pinto, La truffa: letteratura d’eccellenza

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    Alberto Di Pinto è uno scrittore bravissimo. Il suo nuovo romanzo, La truffa, edito da Scatole parlanti, così ricco e composito, è come uno sfoggio della sua eccellenza. Ha un potente talento narrativo che gli consente di evocare immagini, emozioni e vissuti con pennellate di sapienti parole dal tocco sovente poetico. Un gusto estetico raffinato che fa di ogni pagina un delicato dipinto a mano. Una cultura vasta e densa che arricchisce il racconto di contenuti e riferimenti di valore. Un’intelligenza acuta che spiazza continuamente il lettore tra colpi di scena, cambi di prospettiva, intrecci di storie diverse, emozioni contrastanti e contraddittorie che pirandellianamente confondono i limiti del bene e del male e sovvertono quanto appariva scontato fino a pochi capoversi prima. Una passione calcistica così profonda e autentica da trasformare ogni partita descritta in storia, esperienza di vita, vicenda umana. Una conoscenza storica approfondita che gli consente di far comprendere perfettamente la macrostoria attraverso la microstoria dei suoi personaggi. Una rara capacità di addentrarsi con abilità nei meandri occulti della mente umana e i suoi processi cognitivi generatori dei comportamenti. Una sensibilità profonda che gli consente di esplorare gli abissi più profondi del dolore. Una spiritualità autentica che ci accompagna nella vicenda narrata come in un percorso verso la redenzione, la speranza e la rinascita. Tutto ciò rende questo romanzo, a mio personale avviso di lettore, un capolavoro, ma anche una fatica. E’ come un libro di testo: ti regala il piacere della conoscenza ma ti chiede un’attenzione costante. I personaggi sono tanti e tutti così vividamente tracciati da contrastare a Tommaso Berni il ruolo di protagonista. Lui è un insegnante di educazione fisica e vive di calcio e amore. Amore per la moglie, adorata come una dea ma con la quale la storia non va, per i figli non avuti, per i ragazzi che allena, per la sua dolce micetta. La tragica morte della moglie di cui si sente responsabile lo avvia al baratro della depressione, ma grazie all’affetto amicale di Figaro, il nuovo sentimento con Alice e la paternità affettiva per Dragon ritrova la voglia di vivere. Poi c’è Irek con Fatima e la saga della guerra in Bosnia, pagine di profondo valore e interesse. L’ispettore e il commissario sono altri due personaggi descritti con sagace abilità. Entrano in gioco per indagare su una tremenda truffa, da ben trecentomila euro, che rimette tutto in discussione, l’ennesima volta. Ma perpetrata da chi, e a danno di chi? Lo scoprirete solo all’ultimo rigo!
    Carlo Alfaro

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