Amalfi e la corsa di Sant’Andrea: “O’Vecchiariello” sfida le scale del duomo; poi tutti a mangiare pesce

27 giugno 2024 | 10:29
Amalfi e la corsa di Sant’Andrea: “O’Vecchiariello” sfida le scale del duomo; poi tutti a mangiare pesce

La Corsa di Sant’Andrea è una tradizione antica e molto sentita dagli abitanti di Amalfi, celebrata il 27 giugno e il 30 novembre. Questo evento va oltre la cerimonia religiosa dedicata a Sant’Andrea, patrono della città e protettore dei pescatori, coinvolgendo gran parte della popolazione in una manifestazione culturale e comunitaria.

La celebrazione ha inizio con una processione in cui la statua del santo, chiamata affettuosamente “o’ vecchiariell” dagli Amalfitani, viene portata dal Duomo alla spiaggia dalle congregazioni religiose. Successivamente, i portatori vestiti di rosso (una volta erano i pescatori, considerati la seconda massima autorità quando la tradizione è nata, riportano la statua di corsa al Duomo, salendo lo scalone monumentale.

Una volta arrivati in cattedrale, i pescatori offrivano a Sant’Andrea pesce fresco o piccoli pesci in ferro o legno come segno di ringraziamento.

La giornata prosegue con festeggiamenti che durano fino a sera, includendo fuochi d’artificio e banchetti a base di pesce, dove la comunità condivide ricette e tradizioni culinarie. Tra i piatti tipici spicca il Pignatiello, una zuppa di pesce cucinata in un coccio tradizionale con scorfani, coccio, seppie, polipetti, cozze, vongole e gamberoni rossi. Gli scialatielli, una pasta inventata dallo chef Enrico Cosentino, sono un altro elemento immancabile dei festeggiamenti. Il nome deriva dai termini dialettali “sciala” (libero sfogo) e “tiell” (padella), poi italianizzato in “Scialatielli”.

Questa celebrazione non solo onora il Santo patrono, ma rafforza i legami comunitari, celebra la speranza per un buon raccolto e una buona pesca, e mette in risalto la ricca cultura gastronomica della costiera amalfitana.