Autotrasportatori ischitani in cerca di una via per il mare. Marco Galano: «Ora basta!»

« Pronti allo stato di agitazione anche in piena estate» così il presidente della New Atec Marco Galano passa ai raggi X la situazione difficile del comparto e prova a gettare via il velo sul muro di gomma istituzionale dicendosi pronti a misure drastiche ed estreme in una lunga intervista al nostro giornale. Inascoltati dalle istituzioni e dinanzi ad una situazione disastrosa il comparto pronto a proclamare lo stato di agitazione e come spiega Galano: «non ce l’abbiamo con gli armatori ma con la Regione che omette il suo ruolo».Sempre più preoccupati per la situazione del porto di Pozzuoli e senza soluzioni alternative, dalla “Nuova associazione trasportatori e commercianti isole campane” si dicono non favorevoli all’ipotesi di trasferimento su Napoli delle circa 50 corse attualmente previste nello scalo puteolano secondo un quadro  accosti straordinario che sarebbe al vaglio.  A latere del bando regionale per i collegamenti marittimi notturni nel Golfo di Napoli, New Atec auspica un ripensamento delle condizioni e l’interesse di un soggetto ‘nuovo’ da affiancare. Chiuso da quasi due mesi, il bando della Regione Campania per cercare operatori marittimi disposti a effettuare servizi di trasporto marittimo notturno nel golfo di Napoli in regime di libero mercato non sembra aver portato ad alcun esito.  Sull’appetibilità della proposta da subito s’era mostrata scettica la New Atec (Nuova associazione trasportatori e commercianti isole campane), sigla nata nel 2018 da 12 società di trasporti ischitane “con l’obiettivo – spiega il presidente Marco Galano – di tutelare gli interessi del settore. Giovedì la sigla ha inviato lettera al Prefetto di Napoli Michele Di Bari con richiesta di audizione.

-Quale è lo stato di salute dei trasporti?

« Come ogni anno, non è stato un inverno diverso, perché si sono riscontrati i soliti problemi. L’estate non si prospetta rosea. Sulle vie del mare è quasi un incubo: Corse saltate, ritardi su ritardi. Le strade dell’isola e la viabilità sono qu L’estate non si prospetta rosea. ello che sono e dunque abbiamo fatto il solito inverno di vera e propria passione. Parliamo di uno stato sempre più in affanno sulla strada, ma soprattutto con i trasporti marittimi. Due realtà che si intersecano. Ma capite bene quali sono le conseguenze di questa intersezione. Viabilità difficile, collegamenti sulle vie del mare incerti. Le compagnie che non riescono  a svolgere un servizio adeguato alle esigenze dell’isola. Nella fattispecie posso dire che sia Caremar che Medmar, ma anche altri vettori minori, quando ci sono le corse, accumulano ritardi. Il naviglio crea problemi. Caremar per un periodo è rimasta senza navi, Medmar ha avuto problemi con un traghetto a  gennaio e abbiamo viaggiato da gennaio, fino a questa settimana, con un traghetto lentissimo e si sono accumulati ritardi su ritardi continui, direi, di più di due ore su sulle corse da Pozzuoli verso Casamicciola».

-I ritardi che si accumulano come incidono sul comparto, state perdendo solo competitività?

« I ritardi che si accumulano incidono sul comparto in modo più che negativo. Perché noi autotrasportatori siamo comunque soggetti agli orari di arrivo dei traghetti per  poter essere puntuali sulle consegne. La perdita di competitività che, ovvia, ci sta logorando e non oso immaginare dove finiremo continuando così e se nessuno prenderà contezza di queste gravi difficoltà. Basti pensare che una corsa che parte a mezzogiorno da Pozzuoli che, normalmente, verso le 13,00/ 13,05 arriva a Casamicciola, diciamo che  per le 13:30 sei nel punto vendita che sia supermercato che sia attività commerciale. Però, se la stessa corsa di mezzogiorno arriva quasi alle 14,00 a Casamicciola, tu accumuli ritardi su ritardi e non ti ci ritrovi più, sulla distribuzione delle merci si va in affanno. E’ tutto collegato».

 -L’assenza di un vettore adeguato e i ritardi nella predisposizione delle corse notturne per il traporto merci che conseguenze sta portando e porterà?

 « C’è stato un bando della regione Campania per cercare nuove compagnie marittime disposte le corse notturne, ma senza contributo. A nostro avviso è una cosa assurda pensare che è una corsa notturna che è prettamente commerciale, per 12 mesi all’anno possa essere fatta senza contributo alcuno. Secondo noi è stata follia pura! E’ una cosa impossibile. Attualmente la compagnia di navigazione privata svolge un servizio notturno con un seppur minimo contributo, ma comunque c’è un piccolo contributo giornaliero. Perché oggi ci dovrebbe essere una nuova compagnia che viene qui nel golfo, solo ed esclusivamente per le corse notturne e tutto quel che ci sta intorno, e viene anche senza  contributo? Secondo noi la richiesta di una nuova compagnia la si deve fare sul quadro orario di almeno sei corse di andata e di ritorno e se ci sono anche quelle notturne,  ben vengano. Perché noi siamo alla ricerca di una corsa notturna che sia un intermedio tra le ore 4:10 alle 6:25 da Pozzuoli che possa essere intorno alle 5:00, in modo tale da arrivare verso le 6:00 su Ischia e si possono iniziare tutte le distribuzioni dei punti vendita alimentari. In tal modo risolveremo anche il problema della del traffico, perché scaricando alle 6:30 in un punto vendita alle 8:00 i camion già sono di ritorno verso Napoli e quindi toglierebbero traffico pesante dalle dalle strade. Ma tutto questo come al solito va programmato, ma programmazione non c’è».

-E’ stato chiuso da oltre due mesi, il bando della Regione Campania per cercare operatori marittimi disposti a effettuare servizi di trasporto marittimo notturno nel golfo di Napoli, in regime di libero mercato, non sembra aver portato ad alcun esito.  Ma comunque voi siete scettici?

 «Negli anni ci siamo battuti con le istituzioni per i vari problemi inerenti sia alle vie del mare che aumentano sempre più che a divieti di sbarco e circolazione mezzi pesanti sul territorio isolano. Lo ripeto a livello di intenzioni il bando regionale era stato accolto da New Atec con favore, ma con riserve di merito si tratta di una opportunità importante per far sì che nuovi partner possano operare nel golfo. Ma allo stesso tempo lo troviamo molto limitante in quanto il bando parla solo di corse notturne. La proposta deve estendersi a un’offerta di piano orari più vasta, che possa coprire almeno sei corse giornaliere».

 -Oggi fra le isole del Golfo di Napoli operano tre compagnie di navigazione: la Caremar, ex affiliata della Tirrenia pubblica passata ad una cordata composta dal gruppo Msc e da quello della famiglia D’Abundo (Medmar), che opera in regime convenzionale, Medmar e Gestour attive in regime di libero mercato.  Cosa si può volere di più?

«Oggi la situazione traghetti è a dir poco disastrosa, con un regolamento obsoleto e un piano orari completamente da rifare. Ci sono partenze ravvicinate anche di dieci minuti per poi passare al periodo di tre-quattro ore senza partenze. A nostro avviso, è lo abbiamo anche fatto presente alla regione Campania con varie pec inviate sia al presidente De Luca che al presidente commissione trasporti Cascone, vanno rivisti sia regolamento, quasi sempre è a favore delle compagnie marittime, che piano orari che risale agli anni 80».

 – Iniziativa per il momento caduta nel vuoto, ma pare che l’associazione abbia fatto anche proposte più consistenti?

«La New Atec è disponibile a partecipare attivamente, sia con l’acquisizione di quote societarie al fianco ad una eventuale compagnia interessata, sia garantendo un impegno costante di imbarco a condizione che ci siano orari consoni alle nostre esigenze. Siamo realmente in cerca di una nuova compagnia di navigazione da far entrare nel golfo di Napoli».

-Cosa via aspettate dai decisori istituzionali per evitare il crash definitivo?

 « Noi come più volte abbiamo detto non puntiamo il dito alla semplice compagnia. Perché? La semplice compagnia fa impresa come la facciamo anche noi. E oggi fare impresa è diventato veramente difficile. Quindi non lo stiamo a giudicare un vettore che per carenza di traffici invernali ferma i propri battelli agli inizi di febbraio per poi riportarli in linea all’ultima settimana di marzo con la Santa Pasqua dove c’è più traffico. Noi non stiamo a giudicare questo. Anche noi siamo vettori privati e anche per noi fare impresa è diventato difficilissimo. Quindi, nelle stesse condizioni, anche noi faremo lo stesso il discorso. La verità è che non c’è da parte dell’istituzioni il lavoro dell’organo di controlli. Perché c’è un regolamento che risale agli anni 80, un piano orari che risale agli anni 80 e quindi andrebbe rifatto tutto».

-Ci spieghi meglio?

 « Una compagnia che, con il regolamento attuale, chiude battenti dagli inizi di febbraio fino a fine marzo, non è una cosa normale con un regolamento che dice che al sesto giorno consecutivo in cui la corsa viene saltata la corsa ti viene tolta. Quindi, abbiamo regolamento, seppur vecchio, ma almeno venga fatto rispettare! Non ce l’abbiamo con le compagnie, ce l’abbiamo la Regione, ce l’abbiamo con l’organo di controllo che dovrebbe far rispettare tutto questo. Ma come al solito non viene non viene fatto».

 -Quanto siete preoccupati per il Bradisismo?

 «Siamo preoccupatissimi! Per quanto riguarda la situazione bradisismo noi siamo sempre più preoccupati. Abbiamo iniziato a scrivere lettere a settembre dell’anno scorso, nel 2023, per poi riportare il problema su sul tavolo istituzionale della regione Campania, al presidente Cascone a fine novembre con i rappresentanti dei sindaci di Ischia, Procida e Capri e ci fu detto in quell’occasione che eravamo arrivati in ritardo perché la soluzione già in estate intrapresa e c’era un progetto per i pontoni galleggiati. Cascone disse ai sindaci: “siete arrivati in ritardo sul problema perché noi già l’abbiamo risolto, a breve inizieranno i lavori”. Oggi che abbiamo superato il 2 giugno non sono iniziati i lavori, non c’è nessun progetto, non c’è nulla e la situazione è peggiorata tantissimo. C’è una situazione di sicurezza bassissima perché ci sono delle giornate di acqua bassa che il traghetto sta più di 1 metro  sotto rispetto al livello della banchina. Quindi la situazione sta peggiorando tantissimo. Noi dopo che abbiamo scritto a Regione,  Capitaneria, ai i comuni, senza avere risposta, questa settimana ci siamo rivolti al Prefetto che sicuramente ci darà risposta a breve e ci darà un incontro. E’ un problema di sicurezza. Qualcosa si deve fare a nostro avviso si deve fare».

In assenza di soluzioni progettuali si era ipotizzato da parte della autorità portuale, ad esempio,  della ipotesi di trasferimento su Napoli delle circa 50 corse attualmente previste nello scalo puteolano secondo un quadro  accosti straordinario che sarebbe al vaglio.

 «Spostare tutto Napoli non è una soluzione ideale perché i tempi di percorrenza verso Napoli si allungano. Si allunga tutta la nostra catena distributiva. Ma continuare, dopo 6-7 mesi da quando c’è stato l’incontro in Regione con i sindaci, a non fare niente, ad essere presi in giro da queste persone, non si può più. E’ arrivato il momento che si mette un punto fermo».

 

Una situazione catastrofica. Sull’orlo del baratro e senza interlocutori che si facciano carico delle istanze del territorio dove si va?

« Io penso che oggi il nostro comparto sia quasi arrivato quasi sull’orlo del baratro. Scrivere, chiedere di essere ascoltati e non essere tenuti in considerazione per il grande e fondamentale lavoro che facciamo è deludente. Non nascondo che stiamo pensando allo stadio di agitazione cosa sarebbe un fatto grave in piena estate, con la stagione turistica avviata. Quindi noi ci auguriamo che nel breve ci diano risposte adeguate e si inizia a fare qualcosa perché per Pozzuoli c’è bisogno di risposte adeguate, c’è bisogno dei fatti. Non ci sono i fatti se non c’è l’impegno da parte dell’istituzione a risolvere il problema.».

 Quale potrebbe essere la soluzione?

« Per quanto riguarda il comparto marittimo noi siamo convinti che oggi bisogna mettere mano,  seriamente, al regolamento. In primis creare un regolamento un po’ più rigido per cui le compagnie, prima di fare determinate scelte, ci devono pensare bene e poi un quadro orari che non sia concorrenziale come quello di adesso con tutte le linee accorpate in una determinata fascia oraria e senza nessuna linea nel resto del tempo. Ovvero: in un’ora ci sono quattro corse e poi abbiamo che, nelle tre ore successive, non c’è nemmeno una corsa per Napoli. Assurdo. Abbiamo sollecitato tantissime volte per avere un orario adeguato, senza esito, fare impresa oggi per noi è diventato difficilissimo, ma veramente».

 Quale l’humus della vostra richiesta di incontro inviata giovedì al Prefetto?

 « Ci siamo rivolti al Prefetto per la situazione Pozzuoli che è veramente preoccupante. Sperando nella sua attenzione, un’attenzione importante rivolta all’ isola e dunque di avere un riscontro».

 

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