Conte, Odisseo che vuole restare molto nella sua Itaca-Napoli
Un Conte tirato in viso, elettrico nei movimenti e che non riusciva a rilassarsi sulla sedia del palco del Teatrino di Corte di Palazzo Reale, durante la sua presentazione alla Città ed al mondo Napoli. “Decido io chi resta nel mio Napoli!” E subito il rinnovo di Kvara e la probabile partenza di Di Lorenzo si sono materializzati come fattibile il primo, irrealizzabile il secondo (Giuffredi si acquieti… ). Antonio Conte torna a casa come uomo del Sud, ma come Odisseo vuole restare molto nella sua Itaca-Napoli. Osimhen che giudica un top lo ha già salutato per esigenze di logica societaria ed ha tessuto le lodi di Lukaku che ha paragonato come doti al nigeriano. Concretezza, cultura del lavoro, promette il manager leccese e chiede a tutti poche chiacchiere e pedalare. Sul mercato nessuna richiesta specifica ma fiducia totale a Meret e curiosità per il percorso di Caprile – “il Napoli ha due portieri forti’ – ; curiosità anche per Folororunsho – “molto forte fisicamente e che ha fatto un suo percorso”. Raspadori e gli altri? “Devono migliorare sempre… “ . L’impressione è che Antonio Conte voglio subito togliersi il blazer ed indossare la tuta da elettricista (Chiariello) ed iniziare a lavorare duro. “Iamm’ a faticà”, ma “nun scurdammece completamente il passato: perché da dolore può nascere la rabbia per ricominciare una ristrutturazione che riporti il Napoli al suo posto… “.
Vincenzo Aiello