Gino Sorbillo replica allo chef Massimo Bottura: “Non è possibile realizzare una pizza perfetta con l’intelligenza artificiale”

Ancora una chicca del Corriere del Mezzogiorno , l’inserto della Campania del Corriere della Sera , che ha sollevato una problematica molto attuale . Lo chef pluristellato Massimo Bottura alcuni giorni fa aveva dichiarato a Gimmo Cuomo del Corriere del Mezzogiorno che, grazie all’utilizzo dell’intelligenza artificiale era possibile realizzara una perfetta pizza napoletana affermando che «Se la tecnologia ti aiuta a ottenere la perfetta quantità di pomodoro, olio d’oliva e origano, oltre all’impasto e alla cottura alla giusta temperatura, puoi ottenere una pizza napoletana che è uguale a Modena come nella Repubblica Ceca: questo è il modo giusto di avvalersi della tecnologia».
Dopo queste dichiarazioni non tarda ad arrivare la replica del pizzaiolo napoletano Gino Sorbillo che si dichiara scettico su quanto affermato da Bottura: «Il lavoro di stesura della pasta non è un lavoro soltanto meccanico, ma comporta la padronanza di quell’arte immateriale che ci è stata riconosciuta dall’Unesco per manipolare, stendere, condire, infornare e cuocere. L’impasto cambia a seconda del momento, dell’umidità, addirittura dell’umore delle persone addette alla manipolazione. Massimo è lo chef numero uno al mondo, però non riesco a immaginare come l’intelligenza artificiale possa avere la stessa sensibilità umana. La lavorazione della pizza napoletana prevede che le bolle d’aria vengano spinte con i polpastrelli verso l’orlo. Se ci sono punti deboli non devono essere toccati perché altrimenti si rischierebbe di bucarla. Ecco, la pizza napoletana va toccare con delicatezza, come se si toccasse una donna».