Inaugurato l’ascensore per il Cimitero di Positano: Un nuovo modo per apprezzare un luogo di grande valore storico e simbolico

1 giugno 2024 | 10:35
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Inaugurato l’ascensore per il Cimitero di Positano: Un nuovo modo per apprezzare un luogo di grande valore storico e simbolico

Inaugurato l’ascensore per il Cimitero di Positano: Un nuovo modo per apprezzare un luogo di grande valore storico e simbolico
L’inaugurazione dell’ascensore che conduce al Cimitero di Positano è stata l’occasione per conoscere un luogo magico, di bellezza intatta e di grande significato simbolico.
Nella Grecia classica l’ideale di perfezione umana era chiamato kalokagathìa, crasi dell’espressione kalòs (bello) kai (e) agathòs (buono), che indica la fusione del valore estetico con quello etico, la bellezza esteriore come forma della virtù interiore.
Forzando un po’ il concetto, che era riferito esclusivamente all’umano, potremmo affermare che il Cimitero di Positano  incarni proprio questo ideale classico, dal momento che la bellezza dei viali e delle tombe, affacciati su un paesaggio mozzafiato, sembra la forma giusta per esprimere il patrimonio valoriale della storia della città.
Magistralmente l’architetto Giovanni Ercolino ha infatti evidenziato che la comunità di Positano, nei primi decenni del Novecento, accogliendo tanti esuli in fuga dall’Europa,  sia stata interprete del nobile valore greco della xenìa, ossia dell’ospitalità, intesa come apertura all’altro, allo straniero che si ha l’obbligo di accogliere in quanto umano/divino. Lo sconosciuto, infatti, poteva essere una divinità che assumeva sembianze umane: da qui il valore sacro dell’ospitalità.
Il Cimitero di Positano è tutt’uno col mare solcato da Ulisse e la stessa Odissea, a ben guardare, si potrebbe leggere come la celebrazione del valore della xenìa, considerato il tortuoso peregrinare di Ulisse, che approda tante volte, nel suo lungo viaggio, come ospite in  terre straniere…
E così, passeggiando in religioso silenzio tra le tombe, si è frastornati dalla bellezza sublime dei luoghi, dall’eco dei miti che qui aleggiano e dai tanti nomi stranieri in cui ci si imbatte e che ci dicono di un tempo in cui si incrociarono a Positano molteplici piccole e grandi storie nella Storia, ciascuna portatrice di vissuti significativi e perlopiù accomunate dalla drammatica cifra della fuga dalle ideologie feroci del proprio tempo. A Positano trovarono rifugio ebrei e oppositori del regime nazista, che furono protetti e difesi.
Nel cimitero molte sono le tracce di illustri scrittori di nazionalità e religioni diverse, come il russo Semenov, o l’azero musulmano Essad Bey, o ancora la figlia del tedesco Stefan Andres, solo per citarne alcuni. Riposano in pace insieme ai loro fratelli positanesi, accolti e rispettati nella morte proprio come lo furono in vita dalla comunità di Positano, che aprì loro generosamente le porte.
La visita al cimitero diventa allora anche l’occasione per riflettere sul nostro travagliato presente, caratterizzato da un’inarrestabile e drammatica escalation di guerre e massacri, come se non ci fossero alternative alla violenza e alla distruzione.
E invece  Positano testimonia, con la sua nobile storia, come sia  possibile convivere in pace, realizzando la fratellanza  e la solidarietà tra i popoli,  superando differenze culturali e religiose, ma soprattutto  steccati ideologici che spesso sacrificano,  in nome del potere e degli interessi economici, proprio il valore supremo della vita.
Dal “Viale della Pace e della Solidarietà tra i Popoli” si accede alla scuola primaria e dell’infanzia di Positano: non potevamo chiedere un’eredità più grande da trasmettere ai nostri alunni, soprattutto oggi!