La Campania regione più attrattiva per il turismo in Italia

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    La Campania regione più attrattiva per il turismo in Italia Se la stagione 2024 promette scintille, in ogni caso il 2023 per ora si accredita come anno record del turismo in Italia con oltre 134 milioni di arrivi e 451 milioni di presenze negli esercizi ricettivi. Lo si evince dal Rapporto Istat-Ministero del Turismo che, nell’elaborare proiezioni e cifre analitiche, si basa per la prima volta sulle informazioni incrociate provenienti da due diverse piattaforme: la rilevazione ufficiale dell’Istituto di statistica sul movimento dei clienti negli esercizi ricettivi e l’archivio amministrativo «Alloggiati web» del ministero dell’Interno in relazione all’obbligo di registrazione dei clienti. Questo combinato disposto, pertanto, conferisce al dossier una maggiore attendibilità. A livello territoriale il maggior numero di presenze nel 2023 si registra nel Nord-est (177 milioni, pari al 39,2% del totale nazionale), seguono il Centro (24%) e il Nord-ovest (17,7%). A conti fatti, in Italia nel 2023 sono arrivati 16 milioni in più di visitatori rispetto all’anno precedente. Tiene il Mezzogiorno con 54 milioni di presenze e 15 milioni di arrivi dall’estero con la Campania che «divora» le altre regioni del Sud ed è l’unica a mostrare uno spiccato appeal internazionale mentre il turismo in Puglia e Calabria, le altre due regioni «regine» soprattutto nel periodo estivo, è prevalentemente di natura «domestica». Performance cui vanno aggiunti i 32,5 milioni di presenze e 9,4 milioni di arrivi dall’estero in Sicilia e Sardegna. Lazio e Lombardia, oltre al Veneto (che «attrae» naturalmente turisti dal nord Europa, principalmente Germania e Austria) sono le regioni che crescono maggiormente rispetto al 2022 «visto il sostenuto incremento – scrive l’Istat – delle presenze turistiche di Roma e Milano». Stupisce – ma fino a un certo punto – il gap ancora evidenziato da Napoli nonostante il boom di presenze dello scorso anno (complice anche il successo sportivo nel campionato di calcio), un ritardo riconducibile a un’offerta ricettiva e di servizi ancora insufficiente e solo in parte arricchita da strutture extra-alberghiere. In ogni caso la Campania è la prima regione del Mezzogiorno con il 4,5% di presenze nazionali (poco più di 20 milioni) e un incremento (13,3%) sensibile rispetto al 2022, ben oltre la media nazionale (9,5%). La Campania, per altro, rappresenta la sola eccezione nel Mezzogiorno in relazione ai flussi turistici dall’estero dimostrando non solo di poter competere, nel mercato interno, con Lombardia, Lazio, Veneto e Toscana, regioni considerate top player nel settore, ma mostrando addirittura – nel confronto tra le presenze – una chiara prevalenza di utenza straniera rispetto a quella domestica (52% contro 48%). La gettonatissima Puglia, per esempio, in questo ambito presenta un rapporto fortemente sbilanciato su un turismo di casa (69,6%) rispetto a quello incaming (30,4%).
    EXTRA-ALBERGHIERO
    È il settore extra-alberghiero a segnare la crescita più vistosa rispetto al 2022. Gli arrivi e le presenze negli esercizi extra-alberghieri aumentano rispettivamente del 16,9% e dell’11%. Il comparto alberghiero, invece, fa registrare incrementi leggermente più contenuti; gli arrivi sono infatti aumentati dell’11,5% e le presenze dell’8,1%. A livello territoriale, l’incremento delle presenze nel segmento extra-alberghiero è superiore addirittura del 20% nel Lazio (31,5%), in Sicilia (25,2%), in Campania (22,8%) e in Lombardia (22,3%). Nel 2023, dal punto di vista della distribuzione delle presenze per tipologia di alloggio, il settore alberghiero ha ospitato circa il 61% del totale delle presenze. Le strutture ricettive alberghiere arrivano infatti ad assorbire più del 70% delle utenze turistiche regionali in Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Valle d’Aosta e nelle due Province autonome del Trentino-Alto Adige. Al contrario, il settore extra-alberghiero supera in termini di presenze quello alberghiero solo in tre regioni: Marche, Toscana e Veneto. In questo comparto è un po’ tutto il Sud che deve migliorare, dal momento che l’extra-alberghiero copre solo il 31,4% dell’offerta con picchi sopra la media nazionale solo per la Puglia (46,1% dell’offerta).
    LIVELLI PRE-PANDEMICI
    L’unico neo, per il Sud e la Campania, concerne il mancato superamento del gap rispetto ai dati del 2019, vale a dire al periodo pre-pandemia. Se, dunque, come performance nazionale rispetto al 2019 l’incremento dei flussi turistici è del 3,3%, sul versante regionale nel Sud solo la Puglia si porta sopra i livelli pre-pandemia (+9%) assieme all’Abruzzo (+5,7%). Restano indietro Molise, Basilicata, Calabria e, appunto, Campania, che fa segnare ancora un -8,7 per cento di presenze rispetto al 2019.

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