Maiori: da una nota del gruppo “Idea Comune”, una fotografia infelice del porto cittadino. Cosa aspettarsi con l’inizio dei lavori della Galleria?
Il gruppo maiorese guidato da Marco Cestaro, sulla propria pagina Facebook ha di recente evidenziato la situazione dello stato del Porto della cittadina, che anche i cittadini hanno avuto modo di constatare direttamente in queste ultime settimane.
Secondo il gruppo: «Ad oggi, 21 giugno 2024, la fotografia della zona porto è questa: la barriera antinquinamento non è stata ancora posizionata, il solarium non è stato ancora montato e di conseguenza anche la discesa a mare, il bar è chiuso, la tanto pubblicizzata SPA non è mai stata aperta, le telecamere non sono funzionanti, il parcheggio sotterraneo del porto è chiuso, perché occupato dal materiale del tanto martoriato solarium, causando un ulteriore danno alle casse comunali per l’impossibilità di parcheggiare le auto, la sbarra del porto da tempo non è più funzionante, la fontana di piazza San Francesco è chiusa e versa in un pessimo stato, la chiatta e il rimorchiatore sono sempre ormeggiati allo stesso posto, così da rendere poco caratteristico il porto turistico e soprattutto impedire l’atterraggio dell’elisoccorso».
Eppure questa estate andava vissuta a tutto tondo, dato che potrebbe anche essere l’ultima in piena libertà, prima dell’apertura del cantiere per i lavori di realizzazione della “Variante in Galleria Maiori-Minori”.
Il sindaco minorese Andrea Reale, in occasione di un suo comizio elettorale infatti, ha rassicurato i propri cittadini dichiarando che è stata programmata interamente nell’area del porto di Maiori, l’installazione di tutte le attrezzature e dei materiali occorrenti al mega cantiere.
Questa triste notizia è una doccia gelata per i cittadini dei due comuni, che in realtà per la prima volta stanno davvero prendendo coscienza di tutti i disagi che questo intervento apporterà al loro territorio, per chissà quanti anni.
Al contempo in tanti non sono ancora pienamente convinti che Anas ed Acamir possano davvero procedere in questa direzione, considerando gli enormi indizi negativi di natura idrogeologica, le nuove scoperte speleologiche legate alla Grotta delle Canne, e quelle già note della Grotta dell’Annunziata, nella quale sono presenti pregiati resti di una testimonianza di architettura eremitica, che richiederebbe un grado di tutela decisamente in contrasto con un’opera ingegneristica di tale portata.
Un’operazione che appare a tutti molto pericolosa, che apre a nuovi mega-interventi nell’area del Parco Regionale dei Monti Lattari, con un rischioso stravolgimento del territorio ed inutili e dannose opere per l’ambiente e per le sue comunità.
Il tema non è solo quello del tunnel, ma più in generale quello di tutte le iniziative fuori scala rispetto alla morfologia stessa del territorio, in un processo di aumento costante di turistificazione e gentrificazione del territorio.
Tutto il Parco Regionale dei Monti Lattari con la sua Costa d’Amalfi sta soccombendo ad un boom turistico, che sta portando alla trasformazione intensiva dei centri abitati, dove case e vecchie botteghe diventano airbnb e bar, ristoranti o negozi di souvenir.
Un processo che sta espellendo gli abitanti, soprattutto dei giovani, per l’aumento del costo della vita, la precarizzazione del diritto all’alloggio ed al lavoro, la trasformazione delle attività artigianali e commerciali, il traffico insistenibile via terra e via mare, l’inquinamento ambientale e la svendita del patrimonio pubblico naturalistico.