Mancanza di personale all’Ospedale di Castellammare: caos al Pronto Soccorso e reparti a rischio
L’estate aggrava la storica carenza di personale all’Ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia, con il Pronto Soccorso in affanno e reparti come Ginecologia e Ostetricia sull’orlo del collasso. Il sindacato Fials lancia l’allarme e chiede interventi urgenti alla ASL Napoli 3 Sud e alla direzione sanitaria del nosocomio stabiese.
Pronto Soccorso: carenza di personale e mancato pagamento degli straordinari
Al Pronto Soccorso, unico attivo nella zona dopo la chiusura di altri reparti, la situazione è drammatica. La mancanza di infermieri e operatori sanitari, sommata all’assenza di un budget per gli straordinari, costringe il poco personale in servizio a turni massacranti, con il rischio di compromettere la qualità dell’assistenza ai pazienti.
“L’unica soluzione, ingiusta, è penalizzare chi lavora sodo per garantire il servizio”, denuncia il sindacato. “Il Pronto Soccorso, aperto h24 e punto di riferimento per un bacino di utenza che comprende anche la Penisola Sorrentina, l’area vesuviana e i Monti Lattari, è oberato di lavoro. Non possiamo permetterci di perdere altro personale”.
Ginecologia e Ostetricia: a rischio il percorso nascita
Anche Ginecologia e Ostetricia versano in gravi difficoltà a causa della carenza di personale OSS e infermieristico. Il reparto di Ostetricia, fiore all’occhiello del San Leonardo per il suo innovativo “percorso nascita”, rischia di non poter garantire gli standard di sicurezza e assistenza richiesti.
“Il percorso nascita, incentrato sulla triade madre-padre-bambino, punta a coniugare il minimo intervento medico con la massima sicurezza possibile”, spiega il sindacato. “Un modello che funziona grazie all’impegno di medici, ostetriche, infermieri e OSS, che lavorano h24 anche senza ricevere le indennità previste”.
Urgente un intervento da parte della ASL
La Fials chiede un incontro urgente alla ASL Napoli 3 Sud e alla direzione del San Leonardo per affrontare la drammatica carenza di personale e trovare soluzioni immediate. “Non possiamo attendere oltre”, conclude il sindacato. “La salute dei cittadini è in pericolo”.