“Meravigliosa Positano, ma che fatica farsi capire”. Coppia australiana alle prese con l’ “inglese maccheronico”
“Meravigliosa Positano, ma che fatica farsi capire”. Coppia di australiani e l’impatto con l’ “inglesemaccheronico”. John, elettricista trentenne di Camberra, è appena arrivato a Positano dove trascorrerà dieci giorni di vacanza con la sua dolce metà, Kate. Tante valigie pesanti, l’attesa del facchino e la difficoltà nel far comprendere dove e a che ora portare i bagagli nell’Hotel prenotato con largo anticipo. “Ci abbiamo messo un quarto d’ora per accordarci sul prezzo e sul trasporto dei bagagli, qui sono davvero in pochi a parlare l’inglese”. Alla fine la coppia australiana riesce a comunicare in italiano.
“Per fortuna in una settimana di corso intensivo – evidenzia il turista trentenne ( con fierezza e un pizzico di ironia ) – ho imparato a masticare un decente italiano. Altrimenti sarebbe stata dura”. Lo stesso facchino che affannosamente trascina le valigie sulla sua Ape Car sottolinea: “che disperazione per me non conoscere una parola d’inglese”. Neanche le app e i traduttori riescono ad accorciare le distanze. In verità non sono pochi i residenti e i commercianti a esprimersi in un inglese fluente. Ma un’altra larga parte di abitanti arranca e fa ancora fatica nella comunicazione con i turisti stranieri. In fondo la bellezza di Positano è anche nelle piccole contraddizioni di un gioiello internazionale che esprime con la bellezza del suo territorio ciò che nessuna parola potrà fedelmente “fotografare”, italiana o inglese che sia.