Pompei: La Nuova stanza blu, forse era un “Sacrarium”

3 giugno 2024 | 16:12
Share0
Pompei: La Nuova stanza blu, forse era un “Sacrarium”

Pompei: La Nuova stanza blu, forse era un “Sacrarium”

Una scoperta affascinante ha recentemente riportato alla luce un ambiente straordinario a Pompei: una stanza completamente blu, adornata da figure femminili sulle pareti che incorniciano le nicchie centrali. Le figure rappresentano le quattro stagioni, note come Horae, mentre sulla parete centrale si trovano allegorie dell’agricoltura e della pastorizia, simbolizzate dall’aratro e dal pedum, un corto bastone usato da pastori e cacciatori.

Gli archeologi ipotizzano che questo nuovo ambiente, situato nell’area centrale della città antica, possa essere stato un “sacrarium”, ovvero uno spazio dedicato ad attività rituali e alla conservazione di oggetti sacri. La stanza è stata mostrata in anteprima nello speciale “Meraviglie” della Rai del 27 maggio, curato e condotto da Alberto Angela, e oggi pubblicato sull’e-Journal degli Scavi di Pompei.

Il colore azzurro della stanza è raro negli affreschi pompeiani, solitamente presente solo in ambienti di grande rilievo decorativo. Questo dettaglio rende la scoperta ancora più significativa, suggerendo che la stanza blu avesse un’importanza particolare all’interno della domus.

I Ritrovamenti

Già parzialmente esplorato in epoca borbonica, lo scavo ha restituito vari oggetti appartenenti all’arredo della casa, temporaneamente depositati durante lavori edilizi estesi a tutto il complesso. Tra i reperti trovati nell’ambiente figurano quindici anfore da trasporto e un corredo in bronzo composto da due brocche e due lucerne. Sono stati rinvenuti anche accumuli di materiali edilizi pronti per essere impiegati nelle ristrutturazioni.

Sulla soglia d’ingresso della stanza è stato scoperto un mucchio di gusci di ostriche già consumate. Probabilmente, questi gusci, una volta tritati, venivano aggiunti agli impasti per gli intonaci e le malte.

La stanza, che misura circa 8 metri quadrati, è emersa tra le strutture nella porzione meridionale dell’isolato, pertinenti a un quartiere secondario di una grande domus. Questa domus ha finora restituito un quartiere termale ancora in corso di scavo e un grande salone nero affrescato che si affaccia su un cortile, con una scala di accesso al primo piano del complesso.

La scoperta della stanza blu aggiunge un nuovo capitolo alla già ricca storia di Pompei, fornendo ulteriori informazioni sulla vita quotidiana e le pratiche rituali degli antichi abitanti della città.