Ricordiamo Philippe Leroy a Positano, ora reciterà “Leoni al Sole” in paradiso
Ricordiamo Philippe Leroy a Positano, ora reciterà “Leoni al Sole” in paradiso . Era Yanez in Sandokan ed il vescovo di Don Matteo, una lunga carriera in Italia, se ne è andato a 94 anni. La notizia di questa sera non poteva non farcelo ricordare e omaggiare per l’iconico film che ha rappresentato la perla della Costiera amalfitana
Pilippe Leroy a cavalcioni del Leone di Bronzo sulla Rotonda di Positano, come 52 anni fa . Lo aveva fotografato il compianto Massimo Capodanno il 7 luglio 2013 Sullo sfondo la casa che ospitò lo scrittore statunitense John Steinbeck, la colonna romana, Philippe che cavalca uno dei leoni di bronzo di Positano. Grazie Philippe per la tua squista partecipazione
Nell’ ambito della rassegna culturale Positano Mare , Sole e cultura 2013 di Enzo D’Elia con il patrocinio del Comune di Positano quella sera fu proiettato sulla spiaggia Grande un film storico per i positanesi: “ Leoni al Sole “ di Vittorio Caprioli L’interprete principale Philippe Leroy nella parte di Mimì venne appositamente a Positano per la proiezione . E’ il film che lo ha veramente lanciato nel mondo del cinema italiano ed è per questo che è stato ben contento di partecipare alla manifestazione.
È nato nel 1930 da una famiglia aristocratica composta da militari e uomini di legge, in particolare avvocati e giudici.
Nel 1947 Leroy si arruolò come mozzo su un transatlantico in rotta per New York e, una volta sbarcato, rimase per un anno negli Stati Uniti.
Rientrato in Europa, nel 1953 si arruolò nell’esercito francese e combatté in Indocina come sottotenente nel 2e Régiment étranger de parachutistes della Legione straniera; nel 1958, come tenente paracadutista della riserva, partecipò alla guerra d’Algeria; è stato insignito di due Legion d’onore e di una croce al valor militare per il suo comportamento nelle campagne d’Indocina e di Algeria. Si congedò con il grado di capitano.
Passa anni a cimentarsi nei mestieri più vari: torna su una nave come navigatore off shore e lavora con i cavalli in un circo fino a che non ottiene il suo primo ruolo in un film, che gli cambierà la vita.
Nel 1960 esordì come attore nel capolavoro drammatico-minimalista Il buco di Jacques Becker, al fianco di Jean Keraudy e Michel Constantin. Si trasferì in Italia nel 1962 per motivi politici ed ebbe un grande successo nelle pellicole Leoni al sole (1961), Il terrorista (1963), Frenesia dell’estate (1964), Le voci bianche (1964), Sette uomini d’oro (1965), il suo seguito Il grande colpo dei 7 uomini d’oro (1966) e Che notte, ragazzi! (1966).
Viene di fatto adottato dal cinema italiano, ma la seconda parte della sua carriera è soprattutto sul piccolo schermo.
Philippe Leroy a Positano foto Massimo Capodanno