Nella conferenza odierna il dottore CAIAZZO ha trattato il diffuso e complesso problema dell’ipertensione. Egli ha detto: “L’ipertensione arteriosa è causata dall’elevata pressione del sangue nelle arterie, determinata dalla quantità di sangue che viene pompata dal cuore e dalla resistenza delle arterie al flusso del sangue. Molto diffusa fra gli anziani, non è una malattia ma un elemento che espone il soggetto che ha questo problema al rischio di angina pectoris, infarto del miocardio, ictus cerebrale. Si parla di ipertensione arteriosa sistolica quando solo la pressione massima è aumentata; mentre nell’ipertensione diastolica, sono alterati i valori della pressione minima. Si definisce ipertensione sisto-diastolica la condizione in cui entrambi i valori di pressione (minima e massima) sono superiori alla norma. L’ipertensione arteriosa può essere primaria o secondaria.
Nell’ipertensione arteriosa primaria non esiste una causa precisa: gli elevati valori pressori sono il risultato dell’alterazione dei meccanismi complessi che regolano la pressione (sistema nervoso autonomo, sostanze circolanti che hanno effetto sulla pressione). L’ipertensione secondaria è causata da malattie, congenite o acquisite, che interessano i reni, i surreni, i vasi, il cuore. In questi casi, l’individuazione e la rimozione delle cause può normalizzare i valori pressori. L’ipertensione arteriosa interessa la popolazione adulta, l’ipertensione secondaria interessa anche soggetti più giovani e spesso si caratterizza per valori di pressione più alti e difficilmente controllabili con la terapia farmacologica. L’aumento dei valori di pressione arteriosa dipende dall’uso o dall’abuso di liquirizia, gli spray nasali, il cortisone, la pillola anticoncezionale, la cocaina e le amfetamine. Sospendendo l’assunzione di queste sostanze, i valori pressori tornano alla normalità. L’aumento dei valori pressori non sempre si accompagna alla comparsa di sintomi, perché l’organismo si abitua progressivamente ai valori sempre un po’ più alti, e non manda segnali al paziente. Per questo, molte delle persone affette da ipertensione non lamentano sintomi, anche in presenza di valori pressori molto elevati. Tuttavia i sintomi legati all’ipertensione arteriosa non sono specifici, e per questo motivo vengono sottovalutati o imputati a condizioni diverse. Tra i sintomi più comuni rientrano: mal di testa, stordimento e vertigini, ronzii nelle orecchie, alterazioni della vista, perdite di sangue dal naso (epistassi). Nei casi di ipertensione secondaria, ai sintomi aspecifici possono associarsene altri causati dalla malattia di base. L’assenza di sintomi e la loro aspecificità sono il motivo principale per cui spesso il paziente non si accorge di avere la pressione alta. Per questo è fondamentale controllare periodicamente la pressione: fare diagnosi precoce di ipertensione arteriosa significa prevenire i danni ad essa legata e, quindi, malattie cardiovascolari anche invalidanti. L’ipertensione è spesso familiare e dipende dall’invecchiamento, dall’obesità, dal diabete, dal fumo di sigarette, dallo stress e dalla sedentarietà, La misurazione della pressione arteriosa viene espressa con due valori: pressione massima)e pressione minima che scaturiscono dalle contrazioni e dai rilassamenti del muscolo cardiaco. I valori normali per la popolazione adulta sono compresi fra i 140/85 mmHg. Pertanto, si parla di ipertensione quando uno o entrambi i valori di pressione sono costantemente superiori alla norma. Per portare la pressione arteriosi a valori normali è necessario che il soggetto assuma i farmaci specifici a lui prescritti dal medico e cambi il suo stile di vita,
farmaci specifici ipertensione arteriosa si cura con farmaci specifici e cambiando lo stile di vita.”
prof. Francesca LAURO