Amalfi citata in “Addio alle armi” di Ernest Hemingway

“Addio alle armi” di Ernest Hemingway è un romanzo che, sebbene basato sulle esperienze personali dell’autore durante la Prima Guerra Mondiale, include anche dettagli che possono sembrare casuali, come il riferimento ad Amalfi.

All’inizio del romanzo, in un dialogo, si fa riferimento a questa città italiana in un contesto che suggerisce un desiderio di tranquillità e bellezza, un contrasto con l’orrore della guerra. Amalfi, nota per il suo paesaggio mozzafiato e la sua storia ricca, rappresenta un rifugio ideale dalla brutalità del conflitto. Questo potrebbe sembrare un semplice espediente letterario per accentuare il desiderio di fuga e pace dei personaggi, ma potrebbe anche suggerire una conoscenza più profonda del luogo da parte di Hemingway.

Il personaggio del tenente Rinaldi, descritto come proveniente da Amalfi, aggiunge un ulteriore strato di realismo al romanzo. La menzione della città potrebbe anche riflettere una preferenza personale dell’autore per l’Italia e le sue bellezze, dato il suo noto amore per il paese.

Sebbene non ci siano prove definitive che Hemingway abbia visitato Amalfi, il suo legame con l’Italia è ben documentato. Ha trascorso del tempo a Milano durante la guerra e ha visitato altre parti d’Italia in periodi successivi. Pertanto, è possibile che abbia conosciuto Amalfi, anche se non ci sono testimonianze concrete al riguardo.

La ricerca di prove tangibili, come una firma su un libro degli ospiti di un vecchio albergo, sarebbe un compito affascinante per gli appassionati di Hemingway. Potrebbe rivelare un’ulteriore connessione tra l’autore e i luoghi descritti nelle sue opere, arricchendo la nostra comprensione della sua vita e del suo lavoro.

Il romanzo, ambientato nel 1917, segue Frederic Henry, un americano che serve come conducente di ambulanza per l’esercito italiano. Attraverso la sua storia d’amore con l’infermiera inglese Catherine Barkley e le sue esperienze sul fronte, Hemingway esplora temi di amore, guerra, perdita e disillusione. La tragica conclusione, con la morte di Catherine e del loro bambino, sottolinea l’inutilità e la brutalità della guerra, temi ricorrenti nelle opere di Hemingway.

(foto dal web)

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