Barcellona, proteste contro il turismo di massa: visitatori bloccati nei locali. Se continua così a breve a Sorrento pure!
Barcellona, proteste contro il turismo di massa: visitatori bloccati nei locali
Iresidenti della capitale della Catalogna non ne possono più dell’overtourism e hanno organizzato un’insolita manifestazione
A Barcellona una folla di manifestanti, sabato, ha spruzzato acqua sui turisti seduti nei ristoranti come parte di una protesta contro il sovraffollamento turistico. La manifestazione, che ha visto la partecipazione di circa 2.800 persone, si è svolta nel centro della città e ha avuto come slogan principale “Basta! Mettiamo limiti al turismo”. I manifestanti, molti dei quali portavano cartelli con scritte come “Barcellona non è in vendita” e “Turisti a casa”, hanno marciato lungo un quartiere costiero, fermandosi anche davanti agli ingressi degli hotel e nei punti di ritrovo turistici più popolari.
Il costo degli alloggi
La protesta è scaturita dall’aumento vertiginoso del costo degli alloggi a Barcellona, che negli ultimi dieci anni è salito del 68%. Gli affitti sono incrementati del 18% solo nell’ultimo anno in città turistiche come Barcellona e Madrid, causando gravi difficoltà per i residenti locali. Questo aumento dei prezzi è attribuito in parte al turismo di massa, che ha modificato l’economia locale e portato alla chiusura di molti negozi tradizionali.
Eliminare gli affitti a breve termine: secondo i residenti non basta
Il sindaco di Barcellona, Jaume Collboni, ha annunciato un piano per eliminare gradualmente gli affitti a breve termine entro il 2028, nel tentativo di rendere più accessibili gli alloggi per i residenti. Tuttavia molti cittadini ritengono che non sia sufficiente per affrontare i problemi causati dal turismo e continuano a manifestare il loro malcontento.
Manifestazioni anche in altre località
Queste proteste non sono un caso isolato in Spagna. Simili manifestazioni si sono verificate in altre località turistiche come Malaga, Palma di Maiorca e le Isole Canarie. A Tenerife, ad esempio, decine di migliaia di persone sono scese in piazza ad aprile per protestare contro l’impatto del turismo di massa sull’ambiente e sull’economia locale