Coast to coast tra le note

8 luglio 2024 | 14:08
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Coast to coast tra le note

Mercoledì 10 luglio, nella cornice di Villa Salati, alle ore 21, si esibirà, ospite della IV edizione di Note in Vacanza, Il 10 luglio, sempre a Villa Salati,  il concerto dell’Orchestra Giovanile di Fiati “Costa D’Amalfi” unitamente ad eccellenze musicali cilentane, dirette dal Maestro Paolo D’Amato.

Di Olga Chieffi

Quarto appuntamento mercoledì 10 luglio per la IV edizione di Note in vacanza. A Villa Salati,  alle ore 21, dal Cilento ci si sposterà alle tradizioni musicali della divina costiera, con  il concerto dell’Orchestra Giovanile di Fiati “Costa D’Amalfi” unitamente ad eccellenze musicali cilentane, dirette dal Maestro Paolo D’Amato. Intero progetto, ideato dal Maestro Nicola Pellegrino e realizzato dall’Associazione Culturale MusiCilento, presieduta dal M° Angelo Capo, e dal Comune di Paestum, grazie alla “visione” del sindaco Franco Alfieri e dall’ Ufficio Turismo ed Eventi diretto da Piero Cavallo, proporrà ancora la tradizione e il magistero della scuola salernitana di fiati. Il programma principierà con una trascrizione le emozioni dell’ “Ich bin ich” del preludio al poema straussiano, Also Sprach Zarathustra, “La musica sveglia il tempo” è il titolo di uno degli ultimi lavori letterari di Daniel Barenboim e nell’essenza di questi tre brani ritroviamo quel filo rosso di speranza chetante volte è sembrata spezzata ieri dalla pandemia oggi dalle guerre. Affrontando per sommi capi – e con inevitabile banalizzazione – il contenuto del testo nietzschiano – che, nella sua complessità, è stato spesso variamente e anche equivocamente interpretato – si deve osservare che in esso vengono proposti tre temi fondamentali: la morte di Dio – concetto ripreso dalla Gaia Scienza – ovvero il progressivo distacco dell’occidente da Dio, che equivale alla sua uccisione, e comporta anche il crollo dell’impalcatura di credenze e certezze che hanno accompagnato l’umanità per 2000 anni; quindi l’idea del superuomo – anzi dell’oltreuomo, Übermensch – ovvero l’Uomo Nuovo che supera questo vuoto di valori perché ha reciso i legami col trascendente e ha scoperto il valore della propria natura corporea e terrena, grazie a una forza creatrice che gli permette di sostituire ai vecchi doveri la propria volontà; infine l’eterno ritorno, per cui il crollo delle certezze della metafisica riguarda anche la concezione giudaico-cristiana della finalità dell’universo, che invece non ha un inizio e una fine, non ha un senso intrinseco, ma è essenzialmente eterno ritorno all’identico. La via di Richard Strauss è aggiunta in esergo alla sua pagina: “La musica ha sognato per troppo tempo, adesso vogliamo svegliarla”. A seguire una particolare trascrizione dei Sei Momens musicals per pianoforte, op. 94, D. 780, composti da Franz Schubert nel primo trentennio dell’ ‘800, miniature, alcuni dei quali celeberrimi e giustamente considerati all’origine della grande fioritura romantica del cosiddetto “foglio d’album” pianistico, seguono con diverse articolazioni la forma tripartita, nel segno prevalente, ma non esclusivo, di composizioni delicatamente intimistiche. Si proseguirà con un pezzo originale scritto dallo stesso maestro, Symphony, luminoso, colorato e intrigante, semplice, e comunicativa, capace di rivelare oltre un amalgama equilibrata in tutte le sue sezioni. A seguire un pagina di Flavio Bar, dedicata al dio dei Venti, Aelous, la cui maestosità si presenta con fare solenne e deciso, annunciata da squilli di ottoni evocanti il tuonare della sua voce. Ma, come d’incanto, il suo spirare rallenta la sua corsa e il vento minaccioso e temuto, si trasforma in una brezza che accarezza le chiome degli alberi, sinuoso e  delicato, fino a ritornare alla sontuosità del suo mitico soffio. La “swing craze”, in Italia è invece legata alla presenza delle prime truppe americane, per essere precisi al primo carro armato con una dubbia stella bianca dipinta sulla corazza, e alla dance band di lusso del maggiore Glenn Miller che verrà evocato dalla American Patrol March. Il neon fa parte del gruppo dei gas nobili. È inerte e incolore ma produce una caratteristica luce rosso-arancio che viene utilizzata in certi tipi di lampada o nelle insegne pubblicitarie. A questo gas Filippo Ledda ha dedicato un brano che prende spunto proprio dal lampeggiare intermittente, irregolare e crepitante di una luce al neon e lo ha tradotto in musica attraverso una grande varietà di effetti percussivi. A seguire il finale sfarzoso e grandioso dei Quadri di un’esposizione di Modest Petrovič Musorgskij sono indissolubilmente legate alla magistrale rielaborazione orchestrale fatta da Maurice Ravel nel maggio del 1922 su invito del direttore d’orchestra russo Sergej Koussevitzky; il compositore francese, intuendo le importanti possibilità timbriche offerte dallo spartito pianistico, diede ad esse forma ricorrendo alla sua ricca tavolozza strumentale.  Un’immagine serena e festante quella consegnata  dalla rappresentazione dell’ultimo quadro, La grande porta di Kiev, dove, dopo l’esposizione di un tema brillante e di un altro di origine liturgica, è ripreso, in una nuova veste strumentale, quello della Promenade. Omaggio ad Ennio Morricone che restituirà al pubblico un ritratto vivido, a tutto tondo, passando abilmente dall’attenta analisi dell’opera musicale, ai rapporti umani e professionali che l’artista ha costruito nelle sue numerosissime collaborazioni. Da il “Il buono, il Brutto e il cattivo”, l’Estasi dell’Oro” a “Nuovo cinema Paradiso”, gli Oscar negati, nell’incessante ricerca del suono puro, che costituisce la costante morriconiana per eccellenza, quasi fosse essa stessa pedale, bordone, soggiacente l’azione e la vita dell’artista, trait’ d’union delle sue formule espressive e delle sue necessità, dall’attenzione all’orchestrazione, raffinatissimo apparato idiomatico-linguistico, alla libera esplorazione di generi e soluzioni musicali apparentemente in contrasto. Il giorno successivo, giovedì 11 luglio, nell’area archeologica di Paestum, all’ombra del Tempio di Nettuno, alle ore 21, esibizione della Banda Musicale dell’Aeronautica Militare, diretta dal Maestro Maggiore Pantaleo Leonfranco Cammarano, cilentano doc, il quale dette il via lo scorso inverno, alle celebrazioni per il centenario dell’Arma dei Cieli. Celebrazioni che continuano per questa formazione, il cui nucleo vede rappresentata anche diversi eredi  della prestigiosa scuola di fiati salernitana, che è sempre stata serbatoio di eccellenti strumentisti, oltre diverse prime parti.