Disagio trasporti marittimi a Procida, Carmen Lubrano scrive ad Aponte: “Siamo ad un triste declino”


 

C’è tutto il disagio, la resilienza e la voglia di conservare il proprio diritto ad essere cittadini delle isole nella accorata Lettera aperta al Comandante Gianluigi Aponte firmata da Carmen Lubrano. La Lubrano da tempo combattiva paladina dei diritti dei pendolari e utenti delle vie del mare si è rivolto al leder massimo dei trasporti marittimi, forse del mondo, Gianluigi Aponte. Ecco quanto si legge nella missiva.

 

SOS LUBRANO CHIAMA APONTE

 

Egregio Comandante, sono una pendolare Procidana e scrivo facendomi portavoce dei tanti pendolari che quotidianamente vanno a Napoli per lavoro, per studio per curarsi ed altro ancora – scrive la Lubrano segnalando i gravi disagi patiti-
 La situazione trasporti marittimi negli ultimi anni ,a subito un triste declino navigli ormai datati, spesso in avaria, che non effettuano corse essenziali per la continuità territoriale. L’aria condizionata, su alcune unità, è assente o mal funzionante. In ultimo ci hanno anche privato dell’ unico aliscafo, lo Shaula ,che soprattutto in inverno ,ci ha permesso di andare e tornare dalla terraferma. A Procida, per il servizio veloce, ci rimane solo il monocarena “isola di S.Pietro “che oltre a non poter raggiungere la velocità dell’aliscafo,in inverno spesso è costretto a rimanere fermo al pontile in quanto non in grado di affrontare avverse condimeteo e salta così la prima corsa, quella dei pendolari lavoratori, ma noi non possiamo andare a lavorare , in orario, solo con le belle giornate!


Infine conclude rivolgendosi all’armatore ginevrino: “ Mi rivolgo a Lei, ci rivolgiamo a Lei, uomo di mare e lungimirante imprenditore, pregandola di interessarsi e risolvere questa situazione davvero triste che noi procidani non meritiamo. Ci dia navi moderne ed efficienti e ci dia un aliscafo come quelli che così bene operano in Sicilia. La mia, la nostra è una preghiera che Lei, e solo Lei Comandante, può esaudire. Speranzosa in questa mia convinzione, spero di ricevere presto una sua notizia che ci rassicuri e ci permetta di guardare al futuro con più ottimismo.

 

La Lubrano porge i più cordiali saluti di una comunità, una comunità costretta a patire il disagio di una continuità territoriale negata, di diritti calpestati, di richieste sacrosante calpestate. Tutto questo a causa di scelte scellerate, di una politica del territorio e dei trasporti sorda alle richieste di aiuto e di mobilità, di serenità e normalità che ogni cittadino isolano quotidianamente invia pur di poter vivere quella che tutto il resto del paese chiama normalità. Non si può più tollerare oltre una vergogna pubblica, manifesta al punto da divenire indecente.

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