Housing Sociale di Sant’Agnello: Nuova Batosta per gli Assegnatari

Più informazioni su

Sant’Agnello (Na) – Continua a far discutere la vicenda dell’Housing Sociale. Un whistleblower ha rivelato un nuovo duro colpo per i già provati assegnatari degli alloggi, coinvolti loro malgrado in una complessa disputa giudiziaria per degli appartamenti acquistati nel Comune di Sant’Agnello tramite bando comunale e relativa graduatoria con la formula “Housing Sociale”.

L’impresa costruttrice SHS (composta dall’ing. Antonio Elefante e soci tra cui il calciatore Fabio Quagliarella) ha perso in primo grado la causa legale contro la società Atradius, che aveva concesso le fidejussioni ai 50 assegnatari. La sentenza sancita dal Tribunale di Roma nel procedimento civile iscritto al n. 29228/2021, ha dato ragione alla Atradius, imponendo alla SHS di liberarla suoi obblighi, pena una sanzione di 1.000 euro al giorno. Per ottemperare alla sentenza, la SHS dovrà offrire garanzie sostitutive agli assegnatari, per un ammontare complessivo che supera i 7 milioni di euro.

Ovviamente nessuna società di assicurazioni o istituto bancario è disposto a prendersi carico di queste nuove garanzie, con un procedimento penale in atto che potrebbe prevedere la futura confisca della costruzione se le ipotesi di reato venissero confermate. Di conseguenza, sarà lo stesso Elefante, con modalità ancora sconosciute, a doverle fornire.

In un ulteriore sviluppo, il costruttore ha già inviato una raccomandata agli assegnatari, annunciandogli che presto esigerà la loro firma per quella che sarà la garanzia da lui proposta, elencando gravi conseguenze nel caso in cui questi non acconsentano.

Per gli assegnatari la situazione è drammatica. Se in precedenza avevano almeno la possibilità di recuperare le somme anticipate tramite la polizza fidejussoria obbligatoria, ora anche questa speranza sembra svanire.

Giova far notare che fino ad ora, nonostante siano trascorsi già 4 anni dal sequestro, è stato di fatto trascurato il principio giuridico di tutela della parte debole, in quanto non è stato fatto nulla per tutelare gli assegnatari coinvolti, anzi, nelle ultime sentenze di processo si è ripresentato anche il rischio dello sgombero delle famiglie, decisione motivata in tribunale come: “a scopo preventivo, per non gravare il carico urbanistico” Famiglie residenti trattate alla stregua di occupanti abusivi. Una situazione in evidente contrasto ai principi giuridici della tutela del contraente debole e a quello costituzionale del diritto alla prima casa, per di più in un contesto geografico dove l’emergenza abitativa è un problema reale e sentito.

Preoccupazione e rabbia tra gli assegnatari, che vedono sempre più lontana la possibilità di ottenere giustizia e recuperare i risparmi di una vita.

Situazione che invece migliora sensibilmente per l’ex sindaco Piergiorgio Sagristani, promotore a suo tempo di quest’opera, coinvolto in prima persona nel processo in quanto secondo gli inquirenti avrebbe dato il via all’edificazione del plesso housing con troppa leggerezza o complice consapevolezza. Per lui (e per la sua giunta) si era configurata l’ipotesi di reato di abuso di ufficio, che però col passare del tempo è ormai giunta ai termini di prescrizione, inoltre con le nuove normative varate recentemente, questo reato è stato ufficialmente abrogato. Almeno lui potrà dormire sonni tranquilli.

Più informazioni su

Commenti

Translate »