Il Culto della Madonna delle Grazie nella Penisola Sorrentina

2 luglio 2024 | 09:38
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Il Culto della Madonna delle Grazie nella Penisola Sorrentina

Sono pochissime le Chiese o le Cappelle della Penisola Sorrentina che non annoverano un immagine o una statua della Madonna delle Grazie, da Massa Lubrense a Trasaella , da Cassano a Vico Equense. Raffigurata in maniera diversa perchè figlia del tempi e delle idee sviluppate nei secoli.

L’Iconografia della Madonna delle Grazie

Per comprendere l’iconografia della Madonna delle Grazie tra il 1400 e il 1600, è essenziale considerare il contesto culturale del Rinascimento. Durante questo periodo, l’iconografia della Mater divinae gratiae subì una trasformazione significativa. Originariamente rappresentata con il Bambino Gesù che succhia il latte dal seno materno, la nuova iconografia mostra il latte versato dalla Madonna sulle anime del Purgatorio. Questo cambiamento riflette l’evoluzione teologica e artistica dell’epoca, inserendosi in una cultura umanistica che alcuni hanno definito neopaganesimo .

Piccola Storia del Santuario della Madonna di Rosella

Il 18 luglio 1798, mercoledì, giorno di festa di San Camillo De Lellis, l’arcivescovo di Sorrento, Monsignor Silvestro Pepe, giunse in carrozza accompagnato dal suo cerimoniere per benedire una nuova cappella dedicata alla Madonna delle Grazie. Questo evento fu straordinario, con una folla osannante che riempiva la chiesetta e le stradine circostanti, proveniente da ogni parte di Carotto e dai paesi vicini.

Ad accogliere l’arcivescovo erano presenti tutto il clero della chiesa collegiale e parrocchiale di San Michele Arcangelo, con a capo il canonico decano Don Domenico De Nicola e il parroco Don Benedetto Massa. Monsignor Pepe, dopo aver benedetto la Sacra Immagine e la cappella, tenne un discorso fervente, esortando i fedeli a rivolgersi con fede alla Vergine Santissima, Madre delle Grazie. Durante il discorso, elogiò i fondatori della cappella, inclusa la pia Rosella, donatrice del quadro della Madonna, e Don Giuseppe Maresca, che donò il terreno per la costruzione della cappella, riconoscendo anche i tanti benefattori che resero possibile la costruzione della nuova casa di Dio e della Madonna .

La Cattedrale di Massa Lubrense

Il 25 marzo 1512 iniziò la costruzione della nuova Cattedrale di Massa Lubrense, dedicata alla Madonna delle Grazie, continuando una devozione mariana già radicata nella zona. Questo avvenimento seguì un dibattito acceso all’interno della comunità, con alcune fazioni che ostacolarono Monsignor Geronimo Castaldo, titolare della sede episcopale. Le contestazioni culminarono durante la cerimonia inaugurale della posa della prima pietra, quando alcuni rappresentanti locali apertamente si opposero alla decisione del vescovo riguardo al sito della nuova costruzione .

La Cappella della Madonna delle Grazie di Via Cassari

La Cappella della Madonna delle Grazie in Via Cassari fu costruita secondo un atto notarile dell’11 marzo 1731, con il suolo ceduto da Matteo De Martino ad Andrea e Giovanni de Lauro, Bernardo Lauro e Pascariello Lauro. Questa cappella rappresenta un importante luogo di culto nella comunità locale .

La Festa della Madonna delle Grazie

La festa in onore della Madonna delle Grazie veniva celebrata il 2 luglio a cura della Confraternita. La celebrazione comprendeva quattro Messe piane ed una Messa cantata. La prima nota riguardante questa festa risale al 1753, con registrazioni annuali di celebrazioni successive. Nel 1888, ad esempio, fu offerto un contributo per l’incoronazione della Madonna delle Grazie, detta di Rosella, venerata nella chiesa omonima a Piano di Sorrento. Sebbene la Confraternita abbia cessato di celebrare questa festa negli ultimi decenni, c’è l’intenzione di riprenderla seguendo le indicazioni del nuovo Statuto .

Il culto della Madonna delle Grazie nella Penisola Sorrentina è profondamente radicato nella storia e nella cultura locale. Le numerose cappelle, le celebrazioni annuali e l’iconografia mariana riflettono una devozione che ha attraversato i secoli, continuando a influenzare la vita religiosa e comunitaria della regione.

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