Isola di Capri: Divieto di navigazione a ridosso della Grotta Azzurra. Vertice a Napoli tra amministratori ed l’ufficio marittimo circondariale.

A Napoli si è svolto un Vertice tra Amministratori di Anacapri ed Ufficio Marittimo Circondariale per la firma alla proposta di installare una serie di boe a 100 metri dall’ingresso della Grotta Azzurra e da Cala Ventroso, affinché si possa riuscire a tutelare la “Risorsa Mare”.

Il sindaco di Anacapri Franco Cerrotta, i giorni scorsi, aveva giurato “guerra ai cafoni in motoscafo”, affinché l’isola non fosse solo territorio dei “superricchi”, proponendo di inibire la navigazione ai natanti a motore, centinaia di motoscafi e yacht che in questo periodo affollano le acque dell’Isola Azzurra.

Detto fatto: la navigazione resterà consentita solo al personale autorizzato che con le barche a remi potrà accedere per effettuare le visite dei turisti alla grotta.

La proposta infatti, è stata accolta positivamente dall’ammiraglio ispettore Pietro Giuseppe Vella, direttore marittimo della Campania, e da Francesco Potenzieri, comandante dell’Ufficio circondariale marittimo di Capri.

Una scelta obbligata per poter arginare il pericolo causato dal traffico intenso di imbarcazioni a motore sotto costa, che arreca pericolo e disturbo anche alla balneazione, oltre che alla tutela dell’ambiente.

Le parole del sindaco Cerrotta sono ampiamente condivise da molti capresi, tra i quali anche l’albergatore-scrittore dell’isola, Renato Esposito, che in un’intervista al quotidiano Il Mattino ha raccontato cos’è per lui la “capritudine“.

In primis un netto rifiuto “ai nuovi cafoni arroganti”, e poi una melanconia gioiosa, una forma di dipendenza per cui non si può fare a meno di Capri. Dice di essere d’accordo con il sindaco di Anacapri, perchè diversamente dal passato “cafone è quello che non rispetta le regole, tanto meno l’isola”, e poi è “chiassoso” ed ostenta la sua ricchezza con arroganza.

Essendo proprietario di un albergo nato all’epoca della Dolce Vita, ricorda bene il passato prossimo dell’isola, fatto di cultura ed eleganza.

Erano altri tempi, ora invece ci sono quelli dell’overtourism, e per salvare l’isola si dovrebbe “fare scelte non tanto legate al guadagno, quanto pensare alle nuove generazioni, perché “Capri è un’isola fragile, non appartiene solo all’Italia ma al mondo. Certo, non sono i più i tempi di Krupp”, i problemi di oggi che la politica deve affrontare, sono quelli di trovare le case in affitto per i residenti, per i quali oggi è diventato impossibile abitare su quest’isola.