La Corte europea dà ragione al demanio sugli espropri senza indennizzo a scadenza di contratto, delle strutture inamovibili.
In attesa della risposta da Bruxelles sulle licenze dei balneari fino al 2025, la Corte di giustizia europea offre un antipasto con la sentenza sugli espropri senza indennizzo a scadenza di contratto, delle strutture inamovibili sul demanio.
Chiamati a pronunciarsi dal Consiglio di Stato, i giudici sono intervenuti in merito al contezioso della Società italiana imprese balneari (Siib), che al termine della concessione, si è vista acquisire dallo Stato a titolo gratuito, opere non amovibili costruite nel suo stabilimento sul litorale toscano di Rosignano Marittimo.
La sentenza precisa che quanto previsto dal codice di navigazione italiano (art.49), va applicato “a tutti gli operatori” in Italia e quindi “non costituisce una restrizione alla libertà di stabilimento“, poiché tutti “si trovano ad affrontare la medesima preoccupazione“: “sapendo che, alla scadenza le opere non amovibili costruite saranno acquisite al demanio pubblico“.
L’appropriazione senza indennizzo nella visione della Corte di giustizia Ue quindi, “costituisce l’essenza stessa dell’inalienabilità del demanio pubblico” che sancisce il principio del “carattere precario” delle occupazioni, a “durata limitata” e “revocabili“, e che la Siib secondo i giudici, non poteva ignorare.
Tutto il settore Balneare ha espresso “sconcerto e preoccupazione” sulla prospettiva di “perdere investimenti”, reclamando la necessità di un vero e proprio “patto concessorio”, nonostante la sentenza sia riferita “solo ed esclusivamente alle strutture non amovibili delle concessioni”.
Si è aperto così il dibattito immediato su tutta la “questione dell’indennizzo del valore aziendale”, e la Fiba ha sollecitato l’abrogazione dell’articolo 49 del codice di navigazione italiano, definito “anacronistico”.
Per quanto riguarda invece la risoluzione dell’annosa disputa con Bruxelles circa la mappatura aggiornata delle spiagge italiane, tutto è rimandato al dopo voto sul bis di Ursula von der Leyen ed all’insediamento della nuova Commissione europea.