Maiori “Tartaruga in Vista”! L’impavida avanzata per la ri-conquista del posto nel suo mondo: che stress, che stress, che stress di giorno…ma la notte no!

La denuncia del deputato Francesco Emilio Borrelli sulla recente vicenda della “Tartaruga a Maiori” e del suo difficile tentativo di deporre le uova fra i lettini, svela una realtà tutt’altro che edificante.

Quale è la verità?

Pare che in un primo tempo la tenace tartaruga abbia tentato di nidificare sulla spiaggia di Maiori, in corrispondenza di un’altro lido arrivando a metà arenile dove, impaurita dalla presenza di persone per nulla desiderose di quella scelta, abbia desistito riguadagnando il mare. Dopo un paio di tentativi andati a vuoto, alla fine costi quel che costi, ha deciso di sistemare il suo nido al “Magic Bagni”, tra i lettini di uno dei tanti frequentati lidi.

La segnalazione del suo avvistamento, che aveva fatto scattare il monitoraggio del coordinamento regionale di una rete di enti ed associazioni grazie al progetto “Caretta In Vista“, è stata senza dubbio un grande incoraggiamento per la tartaruga.

C’è chi dice infatti, che solo grazie a loro ci sia riuscita, e dopo l’annuncio di Borrelli che ha pubblicato un video che vede la tartaruga fra i lettini tutti aperti in piena notte, c’è da crederci…

Come cantò Arbore nei lontani anni ’80: Ogni giorno la vita e’ una grande corrida Ma la notte no! Ogni giorno è una lotta chi sta sopra e chi sotta Ma la notte no! Che stress, che stress, che stress di giorno Ma la notte no!

A fronte dell’impietoso video postato da Borrelli, i commenti fioccano, e sarebbe il caso di riflettere sulla misteriosa coincidenza mostrata dalle immagini, di una spiaggia notturna in piena operatività!

I volontari presenti infatti, hanno dovuto fare spazio, spostando lettini e ombrelloni, in modo da creare un passaggio senza troppi ostacoli per la tartaruga, e successivamente il nido è stato recintato e messo in sicurezza, per venir monitorato fino alla schiusa, prevista tra circa 50 giorni.

Uno spettacolo della natura a cui già una volta, nel settembre 2021, hanno avuto l’opportunità di assistere alcune persone, tra cui gli addetti alla spiaggia, i primi ad accorgersi del movimento, e poi i carabinieri, gli uomini della Capitaneria di Porto e i volontari della Sezione Enpa Costa d’Amalfi che hanno presidiato e protetto quel nido dal quale, circa 80 tartarughine neonate hanno preso la via del mare.

Eppure in tanti ci siamo sentiti un po’ tartarughe, “derubati” di sabbia anche solo da godere con gli occhi, interrogandoci anche questa estate, su quella sgradevole abitudine che hanno sui nostri lidi, di mantenere sempre tutti aperti gli ombrelloni piazzati a tappeto a coprire interamente la sabbia di tutte le esigue spiagge della costiera.

Ogni mattina vengono aperti insieme agli ingombranti lettini, disposti uno affianco all’altro a perdita d’occhio, a distanza quasi nulla l’uno dall’altro, e chiusi solo a fine giornata, al di là che siano occupati o meno dai bagnanti.

Specchio, specchio delle mie brame, qual è il lido meno affollato del reame?

Sicché come direbbe il simpatico Marzullo: fatti una domanda e datti una risposta…

Continueremo invece a fare il giro sotto il solleone, per sapere se c’è ancora posto, quando per intuirlo, basterebbe un colpo d’occhio all’arenile.

Ad ogni buon conto, pare che ogni postazione dotata di ombrellone, in Italia dovrebbe prevedere un’area di 7,5 metri quadrati di spazio libero, laddove non sia presente una regolamentazione locale specifica, che (sig!) manco a dirlo, per gli arenili del “Parco Regionale dei Monti Lattari”, pare vada da sempre in deroga alle norme di distanza vigenti sul resto del territorio nazionale.

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