Marta Maria Ohryzko morta a Barano d’Ischia dopo un attacco epilettico.  Il compagno poteva salvarla evitando il soffocamento

Emergono le prime ipotesi dopo l’esame autopco effettuato nelle scorse ore al II Policlinico di Napoli. Marta Maria Ohryzko potrebbe essere morta soffocata dopo un violento attacco epilettico. Sarebbe morta cosi la 33eenne ucraina trovata morta domenica scorsa tra le sterpaglie di un dirupo vicino la sua casa roulotte a Barano d’Ischia. Questo è quanto  emerge dai primi esami dell’autopsia, dopo che ieri per il compagno Ilia Batraklov, russo di 41 anni, è stato convalidato l’arresto in carcere. Il gip Fabio Provvisier ha disposto per lui la detenzione in carcere, per il rischio di reiterazione del reato legato anche alla sua indole aggressiva.  La caduta dopo la lite  Ohryzko viveva in una roulotte con il suo compagno, in una zona collinare, il Vatoliere. Il pomeriggio di sabato 13 luglio si è allontanata dopo l’ennesimo litigio, prendendo una stradina isolata di campagna. La donna è caduta in una scarpata profonda poco più di due metri. Secondo un primo esame esterno al corpo, la donna aveva ecchimosi sul volto. Nella caduta si sarebbe anche fratturata una caviglia. Ma i medici avevano sin da subito escluso segni di strangolamento.  La morte per soffocamento, secondo la prima ipotesi dei medici legali, Ohryzko sarebbe sopraggiunta per effetto di un forte rigurgito, dovuto probabilmente a un attacco epilettico. La donna aveva problemi psichiatrici ed era in cura presso il centro di salute mentale dell’isola.  I messaggi di aiuto ignorati  Dopo che Ohryzko si era allontanata e che ha inviato al suo compagno dopo aver provato più volte a chiamarlo dimostrerebbero che poteva essere salvata. Lui avrebbe ignorato le sue insistenti richieste di aiuto. La donna non ha mai chiamato i soccorsi. Nè ha mai denunciato l’uomo per i maltrattamenti subiti nel corso degli ultimi anni. Secondo i suoi famigliari, Ohryzko voleva proteggere la sua famiglia non coinvolgendoli.  Nessuno ha chiamato i soccorsi  Neanche Batraklov, però, ha mai chiamato i soccorsi quella sera. Neanche dopo che era andato sul luogo in cui la donna era caduta. Agli inquirenti ha spiegato di averle parlato in quell’occasione. La 32enne era ancora viva e secondo gli inquirenti l’uomo avrebbe potuto salvarla se avesse chiamato i soccorsi. Aveva invece deciso di lasciarla lì e le avrebbe detto: «Stanotte dormi lì». Dopo una notte passata tra la vegetazione, la mattina dopo l’uomo è tornato e ha trovato la compagna senza vita allertando le autorità.

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