Meta, blocca le strutture extralberghiere. Ma si può fare e come si deve fare? Sentiamo l’ing. Elio d’Esposito

19 luglio 2024 | 16:36
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Meta, blocca le strutture extralberghiere. Ma si può fare e come si deve fare? Sentiamo l’ing. Elio d’Esposito

Meta, blocca le strutture extralberghiere. Ma si può fare e come si deve fare? Sentiamo l’ing. Elio d’Esposito. Da Sorrento ad Amalfi, fra Penisola sorrentina e Costiera amalfitana , ma addirittura anche a Castellammare di Stabia e in tutte le località turistiche anche oltre la Campania, come Venezia, Roma e Firenze, dalla quale ha preso spunto l’amministrazione di Peppe Tito, si parla di limitare le strutture extrarecettive. Sentiamo sul problema delle strutture extralberghiere in aumento notevole sul territorio sorrentino e sulle recenti leggi urbanistiche l’ingegner d’Esposito che ha sulle spalle oltre mezzo secolo di esperienza . Parliamo di uno dei maggiori esperti e professionisti del settore tecnico.

Ingegnere lei ha lavorato molto nel settore urbanistica ..che ne pensa delle diverse soluzioni che i Comuni stanno adottando?

Ritengo che i diversi provvedimenti porteranno qualche giovamento ma non penso che sia la soluzione ideale in quanto non penso che si possa stabilire un certo limite futuro di strutture sul territorio e poi finisce tutto. Potrebbe far insorgere, come già successo in passato, una corsa all’accaparramento da parte di chi può economicamente muovere grossi capitali- Personalmente, penso che il primo limite dovrebbe essere l’indice di affollamento; infatti ogni comune ha uno strumento urbanistico tarato su un certo limite di affollamento che, al di là formule matematiche, oscilla intorno a un abitante a vano e perciò un appartamento convertito in struttura extralberghiera deve rispettare tale limite:se ad esempio vi è un appartamento di tre vani e accessori e cioè di cinque vani, in esso non vi possono abitare più di cinque persone compreso i proprietari per il caso del B & B. E questo anche per avere un carico urbanistico tarato per quel territorio, sennò sarebbe anche una grave ingiustizia quando si negano cambi di destinazione d’uso ( depositi e sottotetti ad esempio) in forza di tale principio. E poi bisogna tener presente che i B & B sono sorti con l’intento di dare la possibilità di un piccolo reddito aggiuntivo a chi ha spazio abitativo idoneo, cioè non per creare una grande occasione speculativa che, purtroppo succede sempre una volta varata una legge…vedi agriturismo, parcheggi sottoterra, etc. Cioè credo che chi nel futuro avrà questa possibilità non dovrebbe trovare un blocco. Penso anche che il movimento delle strutture extralberghiere andrà lentamente a decrescere sia per la concorrenza di territori vicini in crescita e dotati di infrastrutture migliori, sia per il loro attuale numero enorme che provocherà una non saturazione della domanda e quindi con strutture libere per lunghi periodi.E SI POTREBBE AVERE ANCHE UN MIGLIORAMENTO DELLA SITUAZIONE IMMOBILIARE ATTUALE DOVE REPERIRE UN AFFITTO E’ IMPRESA QUASI IMPOSSIBILE NEL NOSTRO TERRITORIO.

D. Che ne pensa delle ultime leggi urbanistiche regionali e nazionali?

Penso che possono avere un impatto positivo come ad esempio nella legge regionale la rigenerazione urbana e poco consumo del suolo e anche alla sanatoria,nella legge salva casa, di piccole difformità che mettono in crisi i comuni e i proprietari sempre che si riesca ad avere una buona collaborazione anche con il settore vincolistico, in quanto abbiamo nel nostro territorio uno strumento urbanistico vecchissimo ( redatto nei primi anni settanta e poi entrato in funzione nell’87)che ovviamente non è al passo con i tempi mutati in questi cinquanta anni : E’ ASSURDO riferirsi ad esso con prescrizioni assurde sui materiali anche se idonee a quei tempi come ad esempio l’imposizione di infissi in legno che rema a favore della deforestazione!!!E dovrebbero insorgere tutti i sindaci e le associazioni tecniche per far sentire la voce forte di un territorio dove sono necessarie alcune modifiche per la VIVIBILITA’ di esso. Penso alla strada da Positano ad Amalfi ed oltre di una grande ristrettezza dove in alcuni punti con un traffico intenso s’incrociano due pullmann che debbono manovrare a cm. per passare…basterebbe allargare in molti tratti possibili sul lato mare anche di un minimo di un metro e il tutto ben rivestito con pietra calcarea della zona, per dare una migliore fluidità al traffico, come già in passato si fece dai Colli di Piano fino a Positano. Penso ad un’alternativa alla SS.145 che passa per tutti i centri abitati rendendoli invivibili per molti mesi dell’anno e un’idea l’ho data ( e per primo ) in passato e sembra che chi mi ha letto nei miei articoli, alla Regione, l’abbia apprezzata. Una strada che da via degli Aranci o via S.Renato sottopassi la collina di Casarlano e anche via S.Martino a S.Agnello per raggiungere il Nastro d’Argento, la strada collinare dei colli, nastro azzurro, poi la frazione Trinita e superando il vallone Lavinola con un viadotto o ponte ad arco, sottopassare Alberi in direzione Seiano sbucando sulla Raffaele Bosco a valle di Pacognano a pochi centinaia di metri dal Moon Valley… così by-passando Scutari e centri abitati della penisola che sarebbero sottoposti solo al traffico urbano. purtroppo occorre una fattiva collaborazione con gli Enti statali dei Beni Ambientali. L’ultima novità, di pochi mesi fa è che la Soprintendenza ai BB.AA. di Napoli, in contrasto con il passato e dimenticando anche il protocollo Regione Soprintendenza del 2001 per l’esame dei condoni, non è più d’accordo ad approvare il secondo condono del 1994 in quanto in contrasto con il già esistente PUT. A Napoli si dice …chi ha dato ..ha dato e chi ha avuto …ha avuto. E anche questi nodi da repubblica delle banane vanno sciolti assolutamente per arrivare a soluzioni di concretezza.