NUOVA VITA AL CHIOSTRO PIÙ ANTICO DELLA CITTÀ DI AMALFI ANANTARA CONVENTO DI AMALFI GRAND HOTEL HA COMPLETATO IL RESTAURO DI MARMI E AFFRESCHI

Il progetto ha previsto una completa riqualificazione nel rispetto dell’architettura originale e della storia profondamente legata alla comunità locale
Amalfi, luglio 2024. Anantara Convento di Amalfi Grand Hotel, situato in una location d’eccezione, in un ex convento dei Cappuccini risalente al XIII secolo, che dal 15 marzo ha inaugurato la stagione 2024, vede iniziato un importante progetto di valorizzazione del chiostrointerno – il più antico della città – restituendo alla comunità locale un pezzo fondamentale del suo patrimonio artistico e storico: l’intera struttura ed i beni culturali ivi presenti sono, infatti, di proprietà del Comune di Amalfi.
A soli 15 minuti a piedi dal centro di Amalfi, l’edificio risale a 800 anni fa e ha preservato con cura le caratteristiche storiche del luogo, inclusa la chiesa barocca, completa di altare in marmo e pavimento in maiolica. Della facciata sono stati attentamente conservati i materiali e i colori originali. Il design degli interni si ispira al convento con materiali naturali – legni, pelli, fibre naturali e metalli preziosi – impreziositi da dettagli di lusso che contraddistinguono il brand Anantara.
Quest’anno, Anantara Convento di Amalfi Grand Hotel, in sinergia con il Comune di Amalfi guidato dal Sindaco Daniele Milano esottol’Alta Sorveglianza della Soprintendenza ABAP per le province di Salerno e Avellino, ha promosso l’avvio di un’opera di restauro dei marmi e degli affreschi del chiostro risalente al 1223.
I lavori appena conclusi – eseguiti da Daedalus Restauri, azienda di restauro e conservazione di opere d’arte di Salerno – hanno riguardato, come prima fase, il restauro di reperti archeologici, il cui allestimento sarà prossimamente realizzato in stretta collaborazione e supervisione della competente Soprintendenza, e il recupero dell’affresco con la più antica rappresentazione della città di Amalfi, raffigurante Gesù che appare sul lago Tiberiade a San Pietro, realizzato sulla parete a sinistra della porta d’ingresso della chiesa e sovrapposto ad un intonaco con decorazioni di tipo floreale.
Tale progetto risponde perfettamente alla filosofia e alla mission di Anantara Convento di Amalfi Grand Hotel che non si limita a offrire agli ospiti esperienze di soggiorno di alto livello ma si impegna anche a custodire e preservare il patrimonio artistico, culturale e storico di riferimento,valorizzandolo e restituendolo alla comunità locale.
“Sono felice e orgogliosa di promuovere questo importante progetto di valorizzazione del chiostro del Convento, in perfetta linea con i valori del brand Anantara che pone forte attenzione nella tutela del patrimonio storico e culturale delle strutture di ospitalità in cui si colloca. Anantara Convento di Amalfi ne è un esempio virtuoso: struttura di grande fascino è capace di restituire valore e bellezza al territorio offrendo al tempo stesso ai suoi ospiti un’esperienza tutta italiana.” Commenta Estelle Vassallo, General Manager di Anantara Convento di Amalfi Grand Hotel.
“Si rimane estasiati nell’ammirare questo risultato straordinario! – dichiara Daniele Milano, Sindaco di Amalfi – Siamo grati ad Anantara Convento di Amalfi Grand Hotel per aver eseguito lavori di restauro su importanti beni culturali di proprietà comunale, sposando così una precisa strategia di valorizzazione avviata dalla nostra Amministrazione. Nel corso degli ultimi 9 anni, infatti, sono numerosi i beni già sottoposti a restauro: la fontana di S. Andrea, la statua bronzea di Flavio Gioia, i reperti archeologici conservati nell’Arsenale, il pannello maiolicato della Porta della Marina, i gonfaloni del corteo storico dell’Antica Repubblica Marinara. Elementi significativi in cui rivive la storia di Amalfi, da sempre crocevia di popoli e culture.”
A conferma dell’attenzione al territorio, l’Hotel offre esperienze uniche, guidate da esperti locali. Figura fondamentale è quella del frate francescano Marcus che fa rivivere gli aspetti monastici che per secoli hanno accompagnato la storia del convento. In occasione delle visite dell’antico convento e della chiesa, dei bellissimi chiostri e della passeggiata dei monaci, Fra Marcus è a disposizione per raccontare ai visitatori la storia e gli aspetti più contemplativi che rendono questo luogo così speciale.
Il Convento dei Cappuccini di Amalfi: Un Tuffo nella Storia
Sulla suggestiva parete rocciosa di Amalfi, quasi invisibile, sorge un pezzo della storia locale che si cela dietro le lussuose facciate del Anantara Grand Hotel Convento dei Cappuccini. Questo magnifico hotel a cinque stelle ingloba tra le sue mura quanto resta di un antico convento, testimone dei più alti fasti della repubblica marinara di Amalfi.
La Via Matteo Camera: Un Viaggio nel Passato
Percorrendo la via intitolata a Matteo Camera, illustre storico e sindaco di Amalfi, si giunge a uno dei punti più panoramici della città. Alzando lo sguardo, si scorge l’imponente hotel che si distende sulla statale, proprio dove un tempo sorgeva il convento. Questo edificio storico, pur inglobato nella modernità, conserva le tracce di un passato glorioso.
Il Cardinale Pietro Capuano: Un Gigante della Storia Amalfitana
Ogni città ha la sua grande anima e Amalfi non fa eccezione. Il cardinale Pietro Capuano, figura di spicco del XII secolo, è ricordato con un busto in bronzo all’ingresso del Duomo di Amalfi. Nato nella città costiera, Capuano studiò a Bologna e Parigi, partecipando poi alla IV crociata. Durante l’assedio di Costantinopoli, trafugò le reliquie di Sant’Andrea, donandole al Duomo di Amalfi nel 1208. Ma il suo legame con la città non finisce qui: fu proprio lui a fondare il convento dei Cappuccini, un gioiello di architettura arabo-bizantina.
Visione e Missione di Capuano
Immaginiamo il cardinale Capuano, a cavallo o su una feluca, mentre osserva il colle Falconcello, dove tra le fronde si intravede la chiesetta di San Pietro in Tuczolo. Fu proprio qui, in questo luogo aspro e selvaggio, che decise di costruire il suo monastero. La famiglia Capuano, ricca e influente, possedeva le risorse necessarie per realizzare questo ambizioso progetto. Con l’aiuto dell’imperatore Federico II e una visione determinata, Capuano riuscì a edificare il convento, che divenne un simbolo del potere e dell’apertura di Amalfi al mondo.
I Canonici Lateranensi e i Cistercensi
Il monastero, ancora in costruzione, vide l’arrivo dei canonici lateranensi, i quali però rimasero per poco tempo. Fu poi la volta dei cistercensi, chiamati da Fossanova nel Lazio. Dopo iniziali resistenze, grazie all’intervento di papa Innocenzo III, accettarono l’incarico nel 1214, completando il convento e costruendo il chiostro, ancora oggi una delle parti più affascinanti della struttura.
I Cappuccini: I Veri Abitanti del Convento
Nel XVI secolo, il convento passò ai Cappuccini, riformatori francescani approvati da papa Clemente VII nel 1528. Essi restaurarono il convento, trasformandolo in un luogo di preghiera e lavoro, con il valente architetto Matteo Vitale a guidare i lavori. I Cappuccini rimodellarono il chiostro, costruirono il refettorio, le cucine, i magazzini e dissodarono ampie aree per creare orti. La loro presenza fu costante e illuminante sulla costiera amalfitana per oltre due secoli.
Il Turbolento XIX Secolo: Soppressione e Evoluzione
Nel XIX secolo, la secolarizzazione e le urgenze politiche portarono alla soppressione degli ordini religiosi. Il convento dei Cappuccini non fu immune a questi cambiamenti. Nel 1813, i frati dovettero abbandonarlo, e il monastero subì diverse trasformazioni, diventando un istituto nautico nel 1868 e poi un’attrazione turistica. Nel 1899, un crollo della grotta di San Cristoforo segnò una svolta drammatica, ma l’essenza del convento rimase.
Il Rinascimento del Convento: Un Lusso Incarnato
Oggi, il Grand Hotel Convento dei Cappuccini valorizza e preserva l’antico convento, mantenendo viva l’eredità di Pietro Capuano e dell’epoca dorata di Amalfi. Questo luogo, che unisce storia e lusso, continua a raccontare la sua affascinante storia, offrendo ai visitatori un’esperienza unica che intreccia passato e presente in un abbraccio indissolubile.