Oggi, 27 luglio, sulle tavole dei ravellesi non può mancare la pasta e “cocozzielli”

Il racconto della tradizione gastronomica dei paesi della Costiera Amalfitana è un’affascinante testimonianza della ricchezza culturale e culinaria dell’Italia. Ogni piccolo borgo ha le sue specialità che riflettono la storia, le risorse locali e le tradizioni delle sue comunità.  Conca dei Marini con la sua sfogliatella, Atrani con il sarchiapone, Minori con lo ndundero, Maiori con la melanzana al cioccolato sono solo alcuni degli esempi più famosi della tradizione a tavola.

A Ravello, la pasta alle zucchine rappresenta un esempio perfetto di un piatto semplice ma ricco di sapore, tipico della cucina contadina. È una celebrazione delle zucchine, un ingrediente che abbonda nei mesi estivi e che i ravellesi hanno saputo trasformare in un piatto iconico. Questo piatto è particolarmente legato alla festività di San Pantaleone, patrono di Ravello, e incarna l’essenza della cucina povera e genuina, che si basava su ingredienti facilmente reperibili e stagionali.

Il termine “cocozziello” per le zucchine a Ravello ne sottolinea l’importanza locale. L’uso dei “maltagliati” o di pasta spezzata è un esempio di come la creatività in cucina nascesse anche dalla necessità di utilizzare ciò che era disponibile. Durante il periodo del secondo conflitto mondiale, l’acquisto di pasta imperfetta o rotta dai pastifici di Gragnano a prezzi scontati era una pratica comune, e le storie di quelle traversate a piedi tra le montagne dei Lattari per procurarsi queste scorte sono un ricordo toccante di tempi difficili ma intrisi di ingegnosità e determinazione.

Queste tradizioni culinarie, oltre a raccontare la storia di una comunità, rappresentano un patrimonio culturale da preservare e valorizzare, perché attraverso il cibo si tramandano usanze e legami profondi con il territorio.